“Fare le cose insieme e discutere un problema per volta”. Queste le due idee forti di Maurizio Cecchini da 6 mesi presidente degli albergatori di Cattolica al posto di Franco Pericoli. Passione per la pittura e la chitarra, da 3 anni nel consiglio della sua associazione, Cecchini si è fatto le ossa nel volontariato, organizzando una serie di concerti per beneficenza. E’ uomo di dialogo, con la capacità di non rompere mai. Si è adoperato a far cantare in coro la Consulta economica della città non proprio abituata. Insomma per lui vale il motto dei moschettieri: “Tutti per uno ed uno per tutti”.
Cecchini, come andare a cominciare?
“La risposta potrebbe essere banale ma non è così: ragionare da imprenditori. In questo senso: dato che i tempi sono cambiati, va unita la gestione familiare e la voglia di fare investimenti. So che spesso le qualità umane mal si sposano con la capacità imprenditoriale, ma questo è lo sforzo. Io contesto le generalizzazioni, gli imprenditori sono tutti così, gli artigiani tutti così, o i negozianti tutti così. Ogni categoria ha i picchi verso l’alto e verso il basso. Il problema fondamentale è far emergere le persone. Cattolica e tutta la provincia di Rimini ha la necessità di essere messa a sistema: cioè ragionare insieme sulle questioni. A Cattolica è successo questo sulla questione Bus-Terminal. Il sistema economico è integrato. Ragionare insieme si è più credibili sia davanti a chi governa, sia davanti alla pubblica opinione. La rappresentatività ha senso se ragiona sulla propria categoria e sulle altre: non è assolutamente possibile che da una parte ci siano tutti i bravi e dall’altra tutti gli asini.
Inoltre, credo che una gestione personalizzata sia sbagliata. Le persone vanno coinvolte e stimolate in positivo: gli altri vanno ascoltati con umiltà”.
Come archiviare questa stagione?
“Non si deve piangere se una stagione è andata meno bene, dove si sono tenute le posizioni. Ci vuole equilibrio, perché l’albergatore è un imprenditore del turismo. E’ una piccola impresa con al suo interno un’umanità straordinaria. Il problema più forte, in questo momento, sono le normative della legge 626 che può strozzare soprattutto le piccole imprese. Vengono richiesti spazi che le piccole strutture non hanno. Questo non significa che non si ha voglia di rinnovarsi. Anzi. Ci vorrebbe una politica di sostegno e chiarezza.
A Cattolica esistono dei problemi ma non da Sierra Leone. Quello più importante è la qualità dell’ambiente, legata alla sosta-serena. Il nostro turismo è cresciuto sotto il punto di vista estetico ma con un inquinamento urbanistico pesante. Diventerebbe pericoloso archiviare quest’annata guardando solo ai fattori esterni.
Altro elemento: bisogna investire anche nelle vie cosiddette secondarie e non solo sulle passeggiate principali. Un altro fattore fondamentale è la giusta promozione sui mercati. Finalmente con l’assessore Tebaldi abbiamo costruito un rapporto pubblico-privato per partecipare insieme alle fiere non istituzionali”.
Quale futuro per l’area Navi destinata alla residenza per salvare il parco?
“Noi ci auguriamo che venga tutelata come zona naturale”.
Perchè contestate il Bus terminal?
“Non esiste un punto di contatto su questo progetto. Il bando prevede una gestione affidata a privati esterni della sosta (area via Toscana, Torconca e tutte le strisce blu) di Cattolica per i prossimi 30 anni, legata alla realizzazione di un Bus Terminal, a costi di realizzazione e di gestione assurdi (7 miliardi di lire). E’ vero che la Regione ne stanzia 3, ma a fronte vuole che ne investi 4. Perchè non realizziamo una semplice sosta, magari a ridosso dell’autostrada che contenga 20/30 bus e non 80 come previsto nel progetto! La realizzazione con poca spesa dimensionata alle nostre esigenze, senza il bisogno di costruirli attorno ad una serie di vincoli che possono condizionare lo sviluppo urbanistico futuro della città. Il futuro del turismo passa attraverso la qualità dell’ambiente, l’ambiente attraverso la gestione della sosta, per questo deve restare patrimonio esclusivo del Comune e dei suoi cittadini. Cattolica non è una città d’arte, non fruisce dell’indotto fieristico, quanto può lavorare un Bus Terminal? Un mese, forse due in un anno… Anche il più semplice Business planner fa emergere l’antieconomicità della gestione. Quindi ce perdono, dove recuperano? Sull’affitto dei posti auto del Torconca? Sul costo delle strisce blu? Sulle multe? Oppure vogliamo abbandonare il turismo individuale di luglio e agosto a favore di quello sociale? La nostra posizione è chiara, come Consulta delle categorie economiche, nessuna esclusa, ci aspettiamo un ridimensionamento forte del progetto”.
Quale rapporto giusto con chi governa la città?
“Soprattutto ci auguriamo di incontrare gli amministratori sui singoli problemi. Perché finora si andava a parlare di una cosa e si finiva ad altro. E li vogliamo incontrare insieme Infatti abbiamo costituito il coordinamento provinciale di costa. Il mare o la spiaggia sono problemi sovracomunali. Stare insieme può contribuire farci ascoltare con più attenzione. Ad esempio vogliamo sapere come mai la tassa sui rifiuti è aumentata del 30% ed il servizio non è migliorato”.
[b]GLI UOMINI[/b]
I 13 rappresentanti
– La rappresentanza degli albergatori di Cattolica è composta da 9 uomini: Maurizio Cecchini (presidente), Franco Pericoli (vice-presidente), Fabrizio Gaudenzi, Giancarlo Leonardi, Giovanni Gaudenzi, Gabriele Bordoni, Monica Cesarini, Massimo Ricci, Mario Prioli, Stefano Del Bianco, Catia Battistelli, Silvano Stefani e Pietro Vecchi.