I fatti. Da sabato 23 novembre i giardini intitolati a Luigi Longo (capo-partigiano, segretario del Pci) portano un altro nome: giardini Luigi Montanari, in onore dello scomparso presidente degli albergatori. La motivazione: “L’albergatore riccionese che per oltre vent’anni è stato uno dei principali punti di riferimento per l’imprenditoria turistica della Riviera emiliano-romagnola e che ha contribuito a favorirne sviluppo e riqualificazione”.
Luigi Montanari, scomparso a 71 anni, il 27 dicembre del ’99, nato come costruttore, dall’inizio degli anni ’70 fa l’albergatore. Per 15 anni è stato presidente a Riccione e per lungo tempo presidente dell’Unione regionale degli albergatori, è stato anche vice presidente nazionale della Federalberghi”.
Il cambio di nome mette addosso molta tristezza. Per una serie di ragioni. Primo, gli inglesi non l’avrebbero mai fatto. Secondo, Luigi Longo non è stato un personaggio storico negativo.
L’unico nota positiva è che Daniele Imola, uomo di sinistra considerato sobrio e tutto d’un pezzo, abbia avallato la pessima iniziativa.
Ma se proprio si intendeva onorare la memoria di Luigi Montanari non si poteva legare il suo nome ad un nuovo giardino, ad una nuova piazza o ad una nuova strada? Nulla, a Riccione non c’è stato la forza di pensare a questa semplice alternativa. Si è preferito gettare a mare un po’ di storia.