– “Pregare nella Santa Casa di Loreto per confrontarsi sempre più col modello che per noi è la Sacra Familia”. Con queste parole don Marzio ha raccontato lo spirito con il quale molte famiglie misanesi sono state a Loreto lo scorso 24 novembre. Il piccolo viaggio si fa per il quarto anno consecutivo e sta diventando una vera e propria abitudine.
La comitiva, tre pullman e qualche automobile, è partita il pomeriggio alle 14.30. Dopo la preghiera, su appuntamento con i misanesi, Angelo Comastri, il vescovo, ha celebrato la messa e tenuto una predica bellissima che aiuta a scrutarsi dentro ed a comportarsi meglio. Il pellegrinaggio, “Famiglia in spiritualità”, è stato proposto dal Gruppo familiare di Misano. Il santuario di Loreto è uno dei luoghi più sacri e misteriosi della cristianità. La fede e la leggenda dicono che le antiche mura custodite all’interno della chiesa fossero quelle in cui visse la Sacra Famiglia a Nazareth, arrivate su quel poggio che guarda il mare nel Medio Evo. Ne fu artefice il vescovo di Recanati, uomo di fiducia del papa Celestino V, passato alla storia col “gran rifiuto”, nel senso che disse di no all’elezione al soglio di Pietro per continuare a fare il frate. Prima di arrivare a Recanati, le sacre pietre entrarono in possesso del despota cristiano dell’Epiro, Niceforo De Angelis. Che le diede in dote alla figlia, Itamar, sposa del quarto genito dei d’Angiò, nobile famiglia di Taranto. Successivamente, le “pietre” furono messe al sicuro a Tersatto (Slovenia). Poi non si sa come finirono al vescovo di Recanati. E su queste pietre è stata costruita una chiesa dal valore artistico assoluto.