– “Qualcuno ha speculato sulle loro paure”. Così Luigi Vallorani affronta la questione che coinvolge i 5 anziani ospiti della casa di riposo corianese.
Prosegue Vallorani: “Nell’immediato non succederà niente senza il loro consenso. L’obiettivo che abbiamo è quello di realizzare una soluzione che possa accrescere la loro qualità di vita. L’idea, che si sta valutando insieme all’Ausl, è di creare una struttura efficiente autogestita attorno ad un capo-famiglia. Queste cose ci sono già altrove ma non nel nostro comune. Vorrei anche dire che se i cinque anziani si trovano tanto bene nella struttura di Coriano un pochino di merito deve essere riconosciuto anche a chi la gestisce, cioè all’amministrazione comunale”.
I fatti. Sul tavolo dei giornali riminesi sono arrivate nell’ultimo mese due lettere firmate dai cinque anziani ospiti della casa di riposo. Chiedevano aiuto rispetto all’ipotesi paventata di chiusura della struttura da parte dell’amministrazione Comunale. In realtà le cose sembrano non stare proprio così, se è vero che il sindaco Ivonne Crescentini nel saluto di fine anno ha dichiarato: “Voglio tranquillizzare tutti gli ospiti di questa struttura. Mai, in alcun momento abbiamo pensato o agito per creare in loro preoccupazioni o timori. Qualsiasi decisione prenderemo in futuro sarà concordata preventivamente con loro e ricercato il loro consenso. Queste cinque persone, da tanti anni a Coriano, sono ormai “amici” del nostro cuore, a cui non ci permetteremmo mai di recare alcuna offesa o dolore. Per questo non capiamo chi o cosa possa aver creato in loro questo turbamento. Mi sono recata da loro per rasserenarli e tranquillizzarli, ma non debba mai scoprire che qualcuno possa averli strumentalizzati perché questa sarebbe una cosa che mai potrei perdonare a chi intenzionalmente avesse creato questo caso per pura polemica politica o giornalistica. Ci sono cose che non possono e non devono essere fatte. Mai”.
Il sindaco, come si legge da queste parole, è stata durissima. Ma la realtà qual è?
La Casa di riposo di Coriano è nata nel dopoguerra come opera pia Favini. Negli anni ’80 questa passò in proprietà al Comune, compresa la gestione. Essa era allora autorizzata ad ospitare 11 anziani autosufficienti. Ma verso la fine degli anni ’90 l’Ausl riminese incominciò a porre una serie di problemi per la prosecuzione dell’attività. Problemi legati soprattutto all’edificio, oltre che a problemi di natura economica e gestionale. Con l’Ausl il Comune concordò nel 2000 un percorso che doveva portare ad una decisione. Fra le decisioni assunte ci fu il blocco di nuovi ingressi. Tanto che oggi gli ospiti sono solo cinque. Il Comune sta dunque discutendo con l’Ausl sul tipo di utilizzo di questa struttura. Ma ad oggi ancora nessuno ha preso decisioni definitive.
Vallorani: “l’Amministrazione Comunale è pronta a discutere con tutta la cittadinanza, con le associazioni per esaminare ogni proposta positiva che venisse messa sul tavolo”.
La Casa delle Libertà corianesi sul giornalino comunale naturalmente non ha perso occasione per attaccare l’amministrazione, accusandola di false promesse fatte nell’ultimo decennio a proposito di lavori di miglioria alla Casa di riposo.
Mentre invece i partiti dell’Ulivo affermano che non basta salvare la struttura esistente: “essa deve proseguire nella sua attività, ma deve essere completamente ripensata, ristrutturata e riorganizzata. Non è solo un problema di soldi, ma per un paese in crescita come è Coriano con una crescente popolazione anziana la struttura che a noi necessita è di ben più ampie dimensioni.
Ragioniamo dunque a tutto campo, compresa la possibilità di un intervento dei privati, anche in un luogo diverso di quello attuale”.