E’ la sintesi che Claudio Battazza, 42 anni, sindaco di Montefiore dal 1990, traccia del suo operato.
Quali i risultati ottenuti?
“La filosofia dei nostri interventi – dice Battazza – ha al centro la Rocca. Non solo come contenitore, ma anche come contenuto. Quindi il restauro abbinato ad un suo utilizzo come volano culturale da un lato, turistico dall’altro. Da questo siamo partiti per fare di Montefiore un paese di cultura, con possibilità per un turismo enogastronimico e culturale, ai quali abbiamo poi dato altre risposte, come l’albergo diffuso, progetto molto interessante per non intaccare il paesaggio e il tessuto urbanistico locale, l’anfiteatro all’aperto e l’area di sosta per i camper. Tutte iniziative che hanno nel turismo e nella valorizzazione del patrimonio storico, culturale e del territorio le linee fondamentali”.
Solo cultura e turismo quindi?
“Ovviamente no – prosegue Battazza – un paese deve essere vivibile per tutti coloro che ci abitano, non solo per i turisti. Oltre al borgo, non abbiamo trascurato le frazioni: abbiamo inaugurato 4 parchi pubblici, dando quindi spazi sociali ai montefioresi, coinvolgendo in questo le scuole ed i bambini, lasciando per esempio a loro la scelta dei giochi. Direi che nei limiti di un bilancio come il nostro, abbiamo dato le risposte che ci si attendeva, mantenendo i servizi e la qualità della vita”.
Come vede il futuro dell’Unione?
“Direi nero – prosegue Battazza – all’assemblea dell’Anci l’onorevole Bocchino di An ha detto che i fondi per le Unioni dei Comuni sono stati diminuiti di 50 milioni di euro, su 55 totali, quindi il Governo evidentemente non crede a questo strumento. Ora è necessaria una rivisitazione dello strumento, così com’è la strada è chiusa; si dovrà fare una valutazione su cosa serve ai Comuni e scegliere senza pregiudizi le azioni necessarie”.
Cosa farà dopo il 2004?
“Non lo so di certo – dice Battazza – sicuramente qualcosa che mi stimola e mi appassiona. Non ho particolari ambizioni, amo talmente Montefiore che potrei rimanere a fare politica in Consiglio comunale o dove la coalizione riterrà opportuno. Non ho sicuramente battaglie in vista, vorrei semplicemente fare qualcosa che mi dia passione e stimoli”.
E a Montefiore?
“Credo che la strada intrapresa – conclude Battazza – sia valida e da percorrere ancora. Ci sono gli uomini per farlo nel migliore dei modi, e non starà a me decidere chi. Posso semplicemente ribadire che amo talmente il mio paese che sono disponibile a far parte della squadra, nel segno della continuità di un progetto che si sta rivelando giusto”.