– Profitti record per la Banca Popolare Valconca. Il consiglio d’amministrazione li presenta all’assemblea dei soci, in programma il 6 aprile, ore 15.30, al padiglione fieristico di Morciano. Per la prima volta nella sua storia, l’istituto di credito ha svalicato i 20 miliardi di utile lordo (10 milioni e 432 mila euro).
Afferma Luigi Sartoni, direttore generale che arriva dalla Comit (un modello di gestione bancaria), uomo dalle memoria di ferro e dalla cultura rigorosa sempre dissimulata: “I nostri dati sono buoni e possiamo essere contenti anche se l’economia non ha brillato. Più in generale, il 2002 ha rispecchiato le nostre previsioni, con una crescita non forte ma non c’è stato neppure un arretramento. E questo inizio del 2003 rispecchia l’andamento dello scorso anno”.
Andiamo a vedere gli altri numeri della Banca Popolare Valconca. La raccolta diretta è aumentata del 16,5 per cento, toccando i 377,7 milioni di euro. Mentre la raccolta indiretta, “che ha risentito delle quotazioni di borsa”, è arretrata del 4,21 per cento, fermandosi a quota 404,6 milioni di euro. Di segno positivo gli impieghi (la quantità di denaro prestato). Rispetto all’anno precedente il balzo in avanti è stato del 16,3 per cento. Totale: 368,1 milioni di euro. I soci saranno ripagati con un dividendo più alto: più 4,17 per cento sul 2001. Ogni azione riceverà 0,25 centesimi (erano 0,24).
Nel 2002 sono aumentate anche il numero delle filiali. Con l’apertura al Ghetto Turco (Rimini) sono diventate 19. La direzione della banca chiederà alla Banca d’Italia di aprire altre 4 filiali nei due anni a venire. Saranno tutte ubicate nella provincia di Rimini e nel Pesarese (vallata del Foglia).
Ma qual è la forza di questa banca? Sartoni: “Di fondo, la nostra forza vera è di essere sempre stati con i piedi per terra, senza essere avventati sui prodotti, tuttavia rincorrendo il nuovo. Questo ci ha evitato di commettere errori. L’altro elemento di robustezza è la velocità nel prendere decisioni. Il consiglio d’amministrazione si riunisce ogni settimana e può deliberare gli affidi in breve tempo. Altro elemento determinante, che facilita le decisioni, è la conoscenza diretta del territorio e della sua economia. Inoltre, le grosse fusioni, in ambito locale, ci lasciano più spazio”.
Un ruolo importante nella Banca Popolare Valconca viene giocato dal Centro elaborazioni dati di Bologna. Ottantadue milioni di euro di ricavi, 6 milioni di utili, struttura da 250 dipendenti, la banca è il terzo socio con l’11,25 per cento del capitale. Vende i suoi servizi ad una trentina di banche. Luigi Sartoni ne è il presidente. Nell’assemblea, i soci sono chiamati a rinnovare due uomini del consiglio d’amministrazione: Giuseppe Bernabé e Simeone (Massimo) Ricci Piccari.
Consiglio, le ricandidature di Bernabé e Piccari
– Giuseppe Bernabé e Simeone (Massimo) Ricci Piccari sono i due consiglieri d’amministrazione che scadono quest’anno. Entrambi si ripresentano.
Giuseppe Bernabé – Sposato, un figlio, perito meccanico, insieme al fratello, è il titolare di un’azienda metalmeccanica di precisione che produce minuterie metalliche tornite a valore aggiunto. E’ il re delle pentole. Produce una vite in 70 milioni che si applica in altrettante pentole; serve ad ancorare il manico al corpo. E’ stato il primo in Italia a tornire le viti d’acciaio. L’azienda coniuga macchine con tecnologie all’avanguardia e buon senso. Abita a San Giovanni in Marignano. Dice: “La banca è vicino alla crescita economica e culturale delle comunità. Crescita che poi ritorna anche al nostro istituto di credito. Come ogni azienda, i numeri positivi della banca viaggiano sulle gambe di chi ci lavora. E’ questo il cosiddetto valore aggiunto. La nostra filosofia è di valorizzare le professionalità interne”.
Piccari – Montefiorese, sposato, due figlie, laurea in Agraria, è il funzionario del settore Agricoltura della Provincia di Rimini. Grande passione per la terra, coltiva per hobby un poderino. Stretta di mano possente, romagnola, afferma: “La banca si muove per rispondere alle aspettative del territorio. I risultati raggiunti, in un periodo difficile per il settore, è figlia dei dirigenti e delle risorse umane interne. Tutti ragazzi delle nostre cittadine con una conoscenza diretta del clientela. Altro elemento importante sono i soci; il loro aumento significa che finora si è lavorato bene”.
Il consiglio
ne è formato da 7 persone. Quest’anno scade il mandato di due consiglieri (Bernabé e Piccari) ed anche il collegio sindacale ed il collegio dei probiviri.
Presidente
Massimo Lazzarini
Vicepresidente
Simeone Ricci Piccari
Consiglieri
Giuseppe Bernabé, Pierfrancesco Fesani, Edmondo Forlani, Gabriele Paci, Bartolomeo Salvadori
Collegio sindacale
Romano Del Bianco (presidente), Remo Brilli e Carlo Palazzi (effettivi), Luciano Giunta e Paola Baldovini (supplenti)
Collegio probiviri
Antonio Colella (presidente), Francesco Barletta, Giuseppe Bianchini, Luciano Bonini, Aldo Olivieri (effettivi), Stefano Guidi e Alfredo Sebastiani (supplenti)
Direttore generale
Luigi Sartoni
Vicedirettore
Vasco Turci