– L’impresa ha bisogno della buona politica per prosperare ed essere competitiva sui mercati mondiali. Una cattiva politica premia la la rendita del capitale e non chi produce, rischia ed offre occupazione.
Un esempio forte di buona politica nel Riminese è stata l’operazione Ghigi che ha coinvolto la Provincia di Rimini ed i Comuni di Morciano e San Clemente. Si potrebbe perfino dire che la politica ha fatto troppo per aiutare la storica azienda della Valconca. Atteggiamento che ha creato molti malumori negli altri imprenditori: “Perché tanti aiuti alla Ghigi ed a noi nulla?”.
Nell’operazione Ghigi, il pubblico acquisterà spazi per il valore di alcuni miliardi dove oggi si trova il vecchio stabilimento. Inoltre, la Ghigi è riuscita ad acquistare 7 ettari di terreno (70.000 metri quadrati) ad un prezzo di circa 10 euro al metro quadrato. Dove i prezzi di mercato dicono che la terra buona per costruirci sopra i capannoni ha un prezzo di mercato di almeno 100 euro.
Come si vede nel piccolo box di pagina due, gli imprenditori riminesi collocano il costo per l’insediamento al terzo posto nelle difficoltà di sviluppo. Quasi uno su quattro (il 26 per cento) si è lamentato del terreno troppo costoso. Nella provincia di Bologna il lamento si attesta al 3 per cento, a Ravenna soltanto del 2. Dunque, nella competizione imprenditoriale i riminesi partono con un grave handicap. Quei soldi che se ne vanno per terre potrebbero essere spesi in tecnologie, prodotti o alla ricerca di nuovi mercati
L’edilizia
L’edilizia, allo stato, è l’unico settore della provincia a tirare. Ne sono la dimostrazione i prezzi di mercato, altissimi. Ma se è forse un bene per le zone che si trovano a mare della ferrovia, perché gli appartamenti vengono acquistati dai vacanzieri (dunque si vende il fattore territorio), è negativo sul resto della provincia. L’edilizia legata alle abitazioni è una danza negativa. Il comparto attira denaro che andrebbe destinato all’impresa e va a premiare la cosiddetta rendita. Insomma, il beneficiario non è chi produce ma chi possiede i beni immobili, terreni, case, abitazioni. In Italia, gli economisti chiosano su questa stortura dalla seconda metà dell’Ottocento.