– Il cimitero è una casa molto tranquilla. La bella immagine è di Egidio Belisardi, un bel morcianesi andato ad abitare a San Marino. Inoltre, ci si può anche ridere. Con piacevolezza, l’associazione culturale “Noi ci proviamo” l’ha presentata, “La chesa tranquella”, lo scorso 22 febbraio al Centro parrocchiale di Morciano. E la replica al Teatro Tenda il 15 marzo, con inizio alle 9 di sera.
La storia naturalmente è esilarante. Tutto capita nel ’45, dopo la Seconda guerra mondiale. Una famiglia molto povera, babbo, due figli (maschio e femmina) e la sorella di lui, non sanno come sbarcare il lunario.
Il salvagente glielo lancia il sindaco di un piccolo paese della Romagna: custode del cimitero. Tra i benefici: la casa a guardia e gli introiti per le onoranze funebri. Ma, si potrebbe dire, che il paesello è talmente povero che nessuno muore da 25 anni. Altri dettagli per sorridere: la figlia è brutta, ma fa la bellona. Il figlio ha le donne sempre in testa.
Dato che nessuno muore, si pensa di sfruttare l’effetto-cimitero creando un motivo d’attrazione: il fantasma. Così i curiosi vi si recano e la famiglia può praticare piccoli commerci.
La trovata non funziona. Però alla famigliola arriva improvvisa un’eredità ed il destino cambia. Da qui in avanti, la storia è top secret ma, assicura Giordano Leardini, il regista, divertente e piena di cambi di situazione.
Dodici magnifici interpreti
Una chesa tranquella” del morcianese Egidio Belisardi, ha 12 interpreti magnifici: Silvano soprani (Bastien), Giordana Amadei (Cesira), Marco Pratelli (Liscet), Laura Leurini (Bertina), Katia Renzi (Zelfa), Giuseppe (Pedro) Cavalli (Suspir), Sauro Dadi (don Ciro), Barbara Pecci (Lucrezia), Pier Paolo Scaramucci (Bazar), Massimo Renzi (Ardor), Rosanna Brunoni (Peppa di Talisman), Rita Innocenti (Nanda di Cidurnel).
Rammentatrici: Maria Pia Chiarabini, Nives Palazzi, Marinella Leardini.
Scene: Luca Balducci.
Direttore di scena: Umberto Piccioni.
Regia: Giordano Leardini