– “Un sito archeologico importante, unico per il Nord’Italia. Si tratta di una grande villa del III secolo”. A parlare così è l’archeologo Pierluigi Dall’Aglio, che insieme ad universitari di Parma, Urbino e Bologna, ha condotto gli scavi lo scorso luglio. Si trova a Colombarone, comune di Pesaro, ma appena dopo Gabicce Mare, sulla Strada Statale. Potrebbe essere una carta turistica importante per Gabicce ed il Riminese negli anni a venire.
Sulla villa tardoantica sono state costruite in questo tempo 4 chiese; l’ultima si può vedere ancora oggi dalla strada che porta a Pesaro. Ma andiamo con ordine. Nel Nord’Italia di ville così ricche ed importanti ce ne sono una decina (questa è l’unica delle Marche). Allo stato, dal perimetro delle mura e dai mosaici rinvenuti, si può dire che la villa fosse importante e che il proprietario dovesse essere molto ricco.
La villa è legata alla diffusione del cristianesimo. Perché sull’edificio privato si va ad inserire una chiesa paleocristiana. Afferma Dall’Aglio: “La chiesa inserita nella villa è qualcosa di eccezionale. E’ molto probabile che prima di costruire la prima chiesa, la stanza principale della villa fosse utilizzata come luogo di culto. Alla fine del IV secolo nasce la chiesa, già scoperta e scavata”.
La chiesa vive, si rafforza, da una parte, dall’altra la villa piano piano sparisce. E’ molto probabile che nel IX secolo la chiesa paleocristiana venga demolita e se ne costruisce un’altra, solo che non si sa ancora dove. L’edificio religioso resta attivo fino all’800. All’inizio dell’800 viene demolita e costruita una nuova. I resti si possono vedere ancora oggi dalla strada. A documento di tale passaggio ci sono le fonti scritte dell’arciprete di Casteldimezzo, un certo Pizzogalli, che chiede di demolire la vecchia per la nuova. Accanto a questa, negli anni ’60 è stata edificata la quarta chiesa, consacrata alla Sacra Famiglia.
Gli scavi di questo importante sito archeologico sono iniziati 18 anni fa, dopo un convegno organizzato a Gradara dal veterinario Delio Bischi, appassionato di storia locale. Nel grande progetto, oltre a continuare gli scavi, si pensa di musealizzare l’area. Vanno restaurati e coperti i muri della chiesa paleocristiana.
Vanno restaurati i mosaici (finora rinvenuti circa 100 metri quadrati). Inoltre, si vogliono acquisire una serie di fabbricati nei pressi e farne gli ambienti di un museo dove collocare tutti i ritrovamenti. Costi: molti miliardi. Argomenta Dall’Aglio, 54 anni, professore di Archeologia del paesaggio all’Università di Bologna: “E’ chiaro che le risorse del Parco del San Bartolo e del Comune di Pesaro non sono sufficienti. Che ci vogliono un pool di enti pubblici ed anche risorse private”.
La villa venne costruita in un punto viario importante allora: direttamente sulla Flaminia, all’incrocio con la strada che la collegava al porto romano della Vallugola. Nell’ottavo secolo il complesso religioso doveva essere molto importante, perché si incontrarono il papa Zaccaria e l’esarca di Ravenna Eutite. Fu un incontro politico per vedere come muoversi verso i Longobardi che avevano sfondato su Ravenna.
di Giovanni Cioria