di Claudio Saponi
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/immagini/gennaio/riccione.jpg[/img]- La commedia ebbe un gran successo negli anni ’80.
E’ stata sfrondata e ammodernata, resa più sciolta. E’ ricca di battute e di situazioni paradossali, sino a un certo punto perchè in certi ambienti tutto è possibile. I personaggi sono caratteristici, vere macchiette, Gli ingredienti sono stuzzichevoli. Buona visione!
Si intitola: “Scapazoun un è un quaioiun”.
Sono tre atti scritti da quella macchina sforna situazioni di Giuseppe Lo Magro.
La storia.
La commedia narra le vicende di una famiglia riccionese (nonna Flora, figlia Fedora maritata a Scapazoun, nipotina Eleonora) che comincia ad assaporare le gioie di una certa agiatezza economica.
Molti nuovi amici frequentano il salotto di Fedora (l’avvocato Guzzini, il ragionier Seppiolino, la guardia Fis-Cet, l’indovina Bazar) in contrapposizione alle stramberie che Scapazoun, con gli amici Urtiga (l’ubriacone-poeta) e Lumaghin (lo sfaticato), compie fuori di casa.
Si incrina così quella che era la compattezza passata.
E quando il dio quattrino, già al centro di ogni mossa e fulcro di ogni azione, assume le proporzioni di una colossale vincita al Totocalcio gli umori e gli amori escono dai binari.
Il comportamento dei singoli sfiora il paradossale.
C’è, nel finale, anche un pizzico di giallo (o per dirla con parole di Urtiga, c’è del macchiavellico) quando l’innamorato Zeffirino rivela la sua identità e quando l’apparato elettronico di Zweistein trova la pista giusta che porterà al nascondino di Scapazoun.
N.b. La vicenda si svolge in tre giorni (sabato, domenica, lunedì) in quel di Riccione nell’anno 1950… o forse nel 1960… no, mi sembra nel 1970… o era il 1980?
Gli utili saranno destinati a favore del Progetto 2003 per l’Ospedale Ceccarini di Riccione Day surgery diretto dal professor Antonio Manzo
Al teatro del Mare – Riccione, Via Don Minzoni (ang. Viale M. Ceccarini) ore 21
Giovedì 30 gennaio
Venerdì 31 gennaio
Mercoledì 5 febbraio
Venerdì 7 febbraio