– “Anche dalle pagine di questo giornale, sono giunte ai partiti politici e ai Ds, sollecitazioni a intraprendere la strada del rinnovamento. L’occasione è offerta dalla discussione aperta dall’avvicinarsi delle prossime scadenze elettorali, in special modo quella relativa al rinnovo della nostra amministrazione comunale. Per quanto riguarda i Democratici di sinistra, partito che rappresento in qualità di segretario e di consigliere comunale, il tema del rinnovamento, nelle idee e negli uomini, rientra tra gli argomenti più dibattuti.
Le vicende che il nostro partito ha vissuto dal 1989 ad oggi, a partire dalla svolta della Bolognina, testimoniano un percorso travagliato, volto a superare una visione non più aderente al contesto attuale. A Cattolica il processo di rinnovamento ha mosso i suoi passi già da tempo, anche se forse non sono stati così celeri ed evidenti come alcuni avrebbero desiderato. Già dalle scorse amministrative nelle liste elettorali, Pds prima e Ds poi, sono stati inseriti componenti non iscritti al partito, e attualmente dei dodici consiglieri, sei risultano iscritti e sei sono indipendenti.
L’inserimento di persone svincolate dagli equilibri del partito, pur nei limiti imposti dalla normativa che “relega” il Consiglio comunale in posizione subalterna all’esecutivo (Sindaco e Giunta), ha consentito di valutare i temi in discussione in maniera più aperta. Sebbene questo abbia comportato che su alcune importanti questioni, quali il cinodromo, il piano del porto o la cosiddetta “variante Navi”, per citarne alcune, si fosse giunti a momenti di tensione all’interno della maggioranza, ha contribuito a ricondurre in un ambito di reciproco rispetto dei ruoli il confronto tra partito, gruppo consigliare e Amministrazione, tutti comunque mossi dall’obiettivo comune di mantenere fede al programma elettorale.
Queste esperienze hanno consolidato il mio convincimento che la politica richieda un processo continuo di rinnovamento, nelle idee e negli uomini, fermi restando i princìpi che fungono da guida a questa evoluzione, che per i Ds sono rappresentati dalla necessità di conciliare lo sviluppo economico con quello sociale e ambientale, in un contesto di giustizia, libertà e solidarietà. Un partito disattento alla evoluzione sociale in cui opera, autoreferente e chiuso a stimoli esterni, è destinato a fallire nella sua azione di rappresentatività e di promozione dello sviluppo.
Per recepire appieno queste nuove esigenze, per ridonare vigore all’azione politica, si rende necessario l’apporto costante di menti nuove. Il processo di rinnovamento richiede quindi due presupposti fondamentali: nuove persone che vogliano impegnarsi in politica ed una classe dirigente aperta al rinnovamento. In un contesto democratico i cambiamenti non possono però avvenire in maniera repentina, né con l’esclusione a priori di intere classi dirigenti. Ma sono il frutto di un processo graduale di persuasione, di conquista del consenso verso le proprie idee.
Due mesi fa da questo giornale ci veniva chiesto, con vigore, di “spalancare le porte”, le nostre sono aperte e aspettano persone che si impegnino a continuare a mantenerle tali. Per favorire questi apporti sono stati attivati dei gruppi di lavoro, aperti anche a simpatizzanti, che operano in diversi ambiti: sanità e sociale, scuola, politiche giovanili, ambiente, urbanistica, turismo e attività economiche; questo con il duplice scopo di acquisire elementi per il prossimo programma elettorale e di mantenere viva la discussione su temi fondamentali del vivere sociale, oltre le scadenze elettorali, perché l’attività di un partito, nella sua funzione di rappresentanza e “laboratorio” di idee, non può esaurirsi ai due mesi precedenti le elezioni. Per assolvere queste funzioni è importante lo stimolo che proviene dall’esterno, ma fondamentale è il contributo pratico, nell’ambito delle proprie possibilità, alla realizzazione del percorso, altrimenti il rischio è che le idee non trovino nessuno che le realizzi.
Premesso che la candidatura a Sindaco avverrà in un ambito più ampio di coalizione, volutamente non ho affrontato il tema delle candidature, non perché queste debbano rimanere a completo appannaggio di una cerchia ristretta di persone, ma perché nel momento in cui scrivo negli organismi dirigenti, eletti dagli iscritti, la questione non è ancora stata affrontata.
Mi auguro però che prevalga la linea di allargare al grado più ampio possibile la discussione, in coerenza con l’indirizzo di trasparenza che ci siamo dati, e mi adopererò perché questo avvenga. Nel qual caso ciò che mi aspetto è che le forze che condividono i principi citati, siano al nostro fianco e si adoperino per la loro realizzazione”.
Giuseppe Prioli,
segretario Ds di Cattolica