di Alessandro Roveri*
nonché dall’esortazione di altri lettori per un mio articolo sulla storia della corruzione in Italia, ricavo la presente richiesta di spazio della “Piazza” in favore di una mia proposta alla Biblioteca Comunale di Cattolica.
Mi spiego. Il signor (dottore?) V. V. si dichiara insoddisfatto dei miei apprezzamenti (positivi) circa il modus operandi del presidente Ciampi in materia di promulgazione di atti del governo Berlusconi intesi a «stravolgere» (egli scrive, ed io sono d’accordo con lui) le regole del gioco democratico. Ma la posizione di V. V. risulterebbe assai meno lontana dalla mia se “la Piazza” fosse quella sede di approfondimento che, per ovvie ragioni, non le si addice, e che è per me rappresentata, anche sulla “questione Ciampi”, dal mensile fiorentino “il Ponte”, al quale collaboro costantemente in nome di una quasi cinquantennale mia sintonia con gli amici e maestri fondatori del “Ponte” (Calamandrei, Codignola, Enriques Agnolotti, Salvemini): in una parola, con la tradizione del Partito d’Azione.
Circa la storia della corruzione in Italia, sono costretto a differire ad altro momento il mio richiesto intervento. Esso richiede infatti l’utilizzazione dei due classici dell’argomento, firmati da Sergio Turone e dall’amico e maestro Alessandro Galante Garrone: opere che ho cercato invano nella citata Biblioteca di Cattolica.
A quest’ultima avevo rivolto due o tre anni fa, attraverso l’apposito registro, la richiesta di abbonamento al “Ponte”; quando vi ho cercato Turone e Galante Garrone ho dato un’occhiata al settore riviste ed ho constatato che manca ancora la suddetta rivista. Se l’avessi trovata, avrei potuto invitare V. V. a leggermi su di essa per ottenere un’informazione completa sulla mia posizione “benevola” nei confronti del presidente Ciampi.
Ma, a parte questa circostanza specifica, resta il fatto che la Biblioteca di Cattolica, pur abbonata a pubblicazioni minori come le due della cittadina di Chioggia ed altre ancora, rimane tuttora non abbonata al solo periodico italiano rappresentativo del filone culturale che fa capo a Gobetti, a Carlo Rosselli, a Ferruccio Parri, a Piero Calamandrei, a Gaetano Salvemini. Rinnovo perciò la mia richiesta, con la speranza che il suo eventuale accoglimento da parte della “Piazza” produca altrettale accoglimento da parte del Comune di Cattolica.
Non posso chiudere questa richiesta senza esprimere il mio più vivo compiacimento per l’ottimo livello della preparazione culturale, giuridica e politica, di V. V. , nonché per il garbo civile da lui usato nel rivolgermi l’espressione del suo dissenso. Sono qualità non comuni, al giorno d’oggi.
*Professore di Storia
del Risorgimento
all’Università di Ferrara