– Pierpaolini e Polidori, potrebbe essere il binomio che i Ds saludecesi schiereranno per le amministrative nel 2004, quando Dilvo Polidori, sindaco diessino dal ’95, terminati i due mandati, scenderà per legge. Anche nell’eventualità di una legge che dia la possibilità di ricandidarsi per un terzo mandato, sembra però che Polidori non abbia voglia di rimettersi in gioco.
La Margherita preme per avere il sindaco, come in buona parte della provincia, conscia del proprio peso e di quello sempre meno straripante dei Ds. Non solo preme, ma è pronta a candidarsi da sola (se non con il centrodestra) in caso i Ds non accettassero la candidatura di Giuseppe (Pino) Sanchini, consigliere provinciale o, in seconda scelta, di Massimo Foschi, assessore provinciale ad Agricoltura e Servizi sociali.
I Ds non sembrano predisposti ad accettare questa situazione visto il loro peso politico a Saludecio, dove sono di gran lunga il partito di maggioranza relativa. L’eventuale interessato al ruolo di primo cittadino è una figura di area ma non iscritta a nessun partito.
Ma se la Margherita non cede e si presenterà da sola, l’alternativa progressista si sta attrezzando: un’alleanza tra diessini, Rifondazione Comunista e Massimo Pierpaolini, consigliere provinciale attualmente in Forza Italia ma repubblicano, un uomo indipendendente con il quale non si può mai dare niente per scontato.
Ipotesi che è ben più di una voce di fantapolitica: una lista civica che potenzialmente sarebbe in grado di riconquistare il Comune senza andare ad incidere negli equilibri politici provinciali, dato che i comuni sotto i 5.000 abitanti non rientrano negli accordi provinciali e possono decidere in piena autonomia il proprio avvenire politico.
Un modo per salvare capra e cavoli: i Ds manterrebbero il prestigio sul proprio elettorato candidando un proprio uomo, la Margherita avrebbe una notevole visibilità presentando un uomo di peso che potrebbe ottenere un buon successo personale trascinando la lista di centro per poi tentare un accordo dopo le elezioni e l’Ulivo che manterrebbe il comune senza lasciare sul campo troppi feriti.