I cataloghi 2004 hanno confermato che i francobolli possono essere ancora considerati un bene-rifugio.
“Se i francobolli facilmente reperibili – dicono alla Bolaffi – in tempi di bassa inflazione sono soggetti tutt’al più a variazioni minime, i buoni francobolli vivono una realtà diametralmente opposta con una situazione che vede un aumento delle relative quotazioni.”
Parlando di questi francobolli è bene precisare che l’indicazione del valore non può essere formulata in base ad un giudizio soggettivo, come avviene comunemente, ma l’indice della qualità deve basarsi su elementi certi, parametri tecnici che non si prestino a letture diversificate.
In questo ambito l’unico riferimento accettabile è quello di rapportarsi al francobollo allo stato coevo a quello della data di emissione, anche se nella realtà questo riscontro rimane puramente teorico.
Il catalogo Bolaffi di quest’anno (nell’edizione “flash”, 384 pagine al prezzo di 10 euro) registra degli aumenti mediamente dell’ordine del 5% con una predominanza per il periodo moderno del Regno (1910 – 1945) che registra un miglioramento del 7 %.
Buone performance anche pe gli Antichi Stati Italiani e il periodo pre-unitario del Regno, con un 5%, mentre il periodo classico (1861-1909) registra delle punte dell’8-10% con una media del 4%. Attenzione anche per il primo periodo della Repubblica con un miglioramento del 6,5% mentre per i francobolli emessi dopo il 1968 si assiste ad una conferma dei valori dello scorso anno. “I nostri cataloghi- ci dice Alberto Bolaffi- sin dall’edizione 2002 sono stati soggetti ad una cura dimagrante attraverso una razionalizzazione dei contenuti finalizzata ad ottenere anche una riduzione del prezzo di copertina. Per quanto riguarda le quotazioni contenute nel catalogo 2004 è bene sottolineare che i buoni francobolli italiani hanno visto aumentare mediamente le loro quotazioni del 5% e in certi casi questa percentuale ha superato anche il raddoppio.
In tempi di bassa inflazione, come quelli che stiamo vivendo, è bene segnalare che un aumento virtuoso (come avvenuto negli ultimi anni, rappresenta un indice molto più espressivo del buon andamento del nostro mercato di quanto non lo fossero aumenti più vistosi ma raggiunti in periodi in cui l’inflazione nazionale si indicava con due cifre”.
Se il Catalogo Bolaffi, sicuramente il primo per diffusione e apparizione nel mondo dei collezionisti, è specializzato nei paesi italiani (Italia, Vaticano e San Marino) il Catalogo Unificato, espressione dei commercianti filatelici, alla sua 30° edizione presenta una novità con la quotazione completa dei francobolli, addirittura, dell’Australia, fino allo scorso anno limitata al regno di Elisabetta II. Apparso 30 anni fa come un catalogo rivoluzionario (il primo catalogo interamente a colori) il Catalogo Unificato si è ritagliato un suo spazio fra i collezionisti. Da alcuni anni viene edita anche una versione su CD Rom solo per Italia Regno e Repubblica.
Anche l’Unificato ha registrato un generale rialzo per i francobolli del Regno (oltre 3000 prezzi variati) e per San Marino (circa 2000) con un rialzo medio del 5%. Per i francobolli sammarinesi si può parlare di un miglioramento medio del 6% che ne fanno quindi uno dei beni di sicuro interesse per gli investitori che vogliono anche divertirsi. Il Catalogo Unificato 2004 è disponibile nelle versioni Junior (Paesi italiani e Sovrano Militare Ordine di Malta) al prezzo di euro 12,50, Super (con Antichi Stati, Colonie, giri Europa).
di Valerio Benelli