– E cinque locali, con l’apertura tra qualche mese di un ristorante pizzeria nel borgo di San Giovanni, sul Ventena, lato Centro civico. Il Borgo storico sta rifiorendo a nuova vita, grazie agli investimenti del pubblico e del privato.
Si chiede al sindaco Sergio Funelli, suo ultimo anno di amministrazione, quali sono le ragioni.
“Dietro la rinascita c’è un disegno, una volontà politica ben precisa. Negli ultimi decenni il territorio marignanese da agrario si è trasformato in industriale. E dall’industriale si è cercato la valorizzazione del territorio; dove la qualità come standard deve essere intesa come opportunità di lavoro. Tutto è partito negli anni settanta. Sul malandato centro storico c’erano ordinanze di sgombero. In 25-30 anni ci sono stati interventi di recupero prestigiosi, sia da parte nostra (ultimi 30 anni), sia da parte dei privati (ultimi 10). Sotto l’impulso del recupero urbanistico del pubblico, tra i primi a scommetterci sono stati i giovani, sia come progettisti, sia come imprenditori. Sull’onda del successo, si sono mossi gli imprenditori immobiliari.
L’osservazione è che alla mentalità tecnica più tradizionale, quella quantitativa del B6, si sia affacciata una più innovativa, per spirito, più sensibile, che ha puntato sulla forza della storia del mattone. E devo dire che sta dando soddisfazione anche imprenditoriale”.
Continua Funelli: “La qualità intesa come opportunità è stata perseguita anche dagli altri borghi della Valconca, Montefiore, Saludecio, Mondaino Montegridolfo. E noi dobbiamo fare sistema con loro e non puntare ad essere un’appendice della costa. Insomma, si deve guardare a monte e non a mare. E di questo sistema San Giovanni ne è l’ingresso: la porta della Valconca”.
Osserva il sindaco: “Per fare sistema occorre avere le idee chiare: non compromettere l’asta del Conca che ha già tre situazioni critiche, autodromo, tiro a volo e Ceramica del Conca. Ed a queste si va ad aggiungere la previsione della zona industriale di Sant’Andrea in Casale. Il modello di sviluppo può essere quello che hanno immaginato i pianificatori con l’inserimento nel PRG e nel piano Provinciale del campo da golf a San Giovanni. Il Conca ridiventa, quello che era un tempo, un parco-giochi naturale al di là delle varie “landie o park o fan” che sento proporre una settimana si e l’altra pure… Il golf garantisce un’alta tutela ambientale con un basso impatto immobiliare: sul golf di San Giovanni è stato edificato, ad oggi, il 75% delle superfici esistenti per essere chiaro meno di quello che c’era prima.
Inoltre, potrei pensare ad un centro-ippico, a centri del benessere a percorsi e oasi. Questi lavori di cucitura portano l’interesse e l’attenzione fino ai borghi storici, impreziositi anche da viste uniche. E’ una scommessa turistica forte; noi non possiamo pensare di essere solo complementari al mare, ma di lavorare ad un nostro prodotto, perché chi va oggi sulla costa molto difficilmente ha l’occasione, ma soprattutto i mezzi per apprezzare l’entroterra. Diciamo che la costa risponde ad un target del turismo che conosciamo tutti, mentre noi potremmo essere la risposta per un target diverso in periodi diversi dell’anno”.