E’ Giuliana Macchi, bolognese di origine, da 4 anni residente a San Giovanni (“per respirare un’aria meno umida di quella di Bologna”), pittrice e giocatrice/allenatrice di pallacanestro.
Lei è campione d’Italia di basket vero?
“E’ vero – dice Macchi- giocavo nella Cestitica Fontana di Bologna, il mio allenatore era il mitico Achille Varetti e abbiamo vinto un campionato italiano di serie A a Nuoro. A quei tempi la Fontana era uno squadrone e ci allenavamo con la Virtus e della Moto Morini, le squadre bolognesi maschili.
Appena appese le scarpette al chiodo ho cominciato ad allenare il vivaio della Bgs, la squadra dei Salesiani di Bologna. Il nostro miglior risultato è stato la vittoria del campionato zonale juniores nell’80, battendo proprio la Fontana allenata da Varetti”
Come le è nata la passione della pittura?
“Mi è sempre piaciuto dipingere – continua Macchi- poi dopo che ho smesso con il basket, ho deciso di iscrivermi all’Accademia delle Belle Arti e poi mi sono perfezionata sotto la guida del maestro Alcide Fontanese.
Ad un certo punto della mia vita ho deciso di fare le cose che non ero riuscita a fare da ragazza ed eccomi qua”.
“Ho fatto personali – prosegue Giuliana Macchi – in molte città: oltre a Bologna, Milano, Roma, Modena, Venezia, Cervia, Foggia, Bari; ho ottenuto un terzo posto alla Mostra Sacra a Palazzo Renzi a Bologna, un premio alla Biennale di Venezia nel 1988 e un primo premio al concorso internazionale Pittura e Grafica a Mantova”.
Qual è il suo stile?
“Direi gestuale ed informale, di genere astratto, ma mi piace anche la scultura, soprattutto in stucco a basso rilievo”.
Altre attività che ha portato avanti in questi anni?
“Ho fondato una associazione, La Piramide, che ho chiuso quando sono venuta ad abitare qua. Organizzavamo mostre di giovani artisti e per conto di associazioni che operavano a scopo benefico. Molto lavoro ma tantissime soddisfazioni”.
Progetti per il futuro?
“Mi piacerebbe riuscire a portare anche a San Giovanni, che è uno splendido paese, una nicchia di pittura e di arte con mostre e personali per dare un’offerta di cultura in più ai marignanesi e per dare spazi ed opportunità ai giovani artisti.
Sono anche in contatto con il Comune di Marzabotto per una personale del maestro Orlando Mengoli, che mi ha fatto erede delle sue opere, tra le quali molte sono riferite all’eccidio di Marzabotto.
Assieme al Comune pensavamo di proporla durente le celebrazioni per ricordare quell’orrenda pagina di storia. Poi mi piacerebbe proporla in altri Comuni, quindi perchè no qui a San Giovanni?”.