[b]di Giovanni Cioria[/b]
– “Il volume – di grande pregio oltre che per magistrali lezioni di storici della ceramica più illustri d’Europa, anche per l’apparato illustrativo che costituisce un primo tentativo di ‘corpus’ delle opere di Mastro Giorgio e della sua bottega…”.
Qualche nome: Mallet (direttore del Victoria and Albert Museum di Londra), Timothy Wilson (direttore dell’Ashmolean Museum di Oxford), Johanna Lessmann (Museo di Amburgo). Tra questi illustri d’Europa c’è anche un misanese: Riccardo Gresta. Professore di storia dell’arte al Federico Fellini di Riccione, è considerato uno tra i più valenti studiosi delle ceramiche istoriate rinascimentali. Riservato quanto colto, in pochi ne conoscono il valore scientifico. E lui non fa assolutamente nulla per farlo sapere. Anzi.
Il libro, che raccoglie gli atti di un convegno tenutosi a Gubbio nel ’98, si intitola: “La maiolica italiana del Cinquecento. Il lustro eugubino e l’istoriato del ducato di Urbino”.
Allievo di Pietro Zampetti (sovrintendente delle gallerie nazionali a Trento, Genova, Urbino e Venezia), uno tra i massimi storici ed affezionati d’arte di questo secolo, del maestro, Gresta, ne ricalca oltre la professionalità anche lo stile: rigore, da una parte ed un approccio piacevole e riservato con la vita, dall’altra.
La sua prima pubblicazione importante risale all’87. In collaborazione con l’amico pesarese Piero Bonali pubblicano “Girolamo e Giacomo Lanfranco dalle Gabicce”.
Ma è molto probabile che il lavoro a cui sia più legato è una scoperta che tutti gli studiosi vorrebbero fare. Fino al ’97, una collezione di ceramica 30 pezzi sparsa tra i più grandi musei del mondo, Louvre, Ermitage, British Museum, Ashmolean (Oxford, il primo museo del mondo ad essere aperto) non aveva autore, o solo attribuizioni.
Gresta nelle polverose carte degli archivi, con fortuna ed arguzia, rintraccia l’artista. I cartigli, con le didascalie delle opere, vengono riscritti. Molti direttori dei musei gli scrivono per congratularsi.
Oltre ad insegnare, Gresta tiene delle conferenze. Chi ci è stato racconta che sono piacevoli, divertenti, precise, ricche di riferimenti. Le sue origini sono marchigiane. Giunse a Misano molti anni fa da Sassocorvaro. Abita in una casa tappezzata da libri.