– Oltre tremila specie catalogate, più altre ancora che aspettano classificazione, per un totale di circa 100.000 insetti. E’ il patrimonio entomologico di Fabio Talamelli, 50 anni, ristoratore marignanese e una grande passione per la musica: suona il bombardino nella Banda Municale di cui è presidente da 15 anni ed ultimamente si esibisce nei Better Sound, gruppo storico marignanese della fine degli anni ’60 ed ora ritornato nelle piazze della Valconca.
“La passione per l’entomologia- dice Fabio Talamelli – è nata una ventina di anni fa grazie all’osservazione degli insetti che nelle sere estive si avvicinavano alle luci del nostro ristorante. Mi sono cominciato ad interessare della fauna locale, ricca di specie particolari. All’inizio la mia attenzione era rivolta alla coleotterofauna, poi mi sono interessato principalmente ai curcurionidi (riconoscibili per il rostro, una sorta di becco), infine mi sono specializzato nei lixinae, sottospecie di questo genere”.
“In Valconca – prosegue Talamelli – si possono trovare innumerevoli insetti, alcuni proprio caratteristici della zona, che sono riuscito a catalogare con un lavoro certosino, lavoro peraltro sempre in divenire, perchè sono ancora possibili nuove scoperte, dettate per esempio dal clima diverso”.
Talamelli viene cercato anche da numerosi musei nazionali ed internazionali e facoltà di zoologia per la sua competenza nel campo.
“Si – continua Talamelli – mi cercano spesso perchè sono l’unico esperto quantomeno in Europa, se non nel mondo, specializzato nei Lixinae. Mi risulta che solo agli inizi del ‘900 ci fosse un rumeno che studiasse particolarmente questa specie. Ho in piedi collaborazioni con Musei africani, Belgi, Tedeschi, Università (ultimamente con quella di Urbino). Purtroppo il tempo non è tantissimo, facendolo solo come hobby ed anche lo spazio in casa comincia ad essere limitato, causa le centinaia di teche con gli insetti e gli innumerevoli libri sull’argomento. Il mio sogno sarebbe un museo sulla fauna entomologica della nostra zona, anche di San Giovanni. Abbiamo molte specie caratteristiche nella zona; in più si potrebbero pensare anche informazioni su altri curcurionidi africani, filippini, o di altre parti del mondo, magari con lezioni per le scolaresche”.
La sua professionalità viene anche chiesta per catalogare specie dannose per le colture agricole o per le piante. Anni fa, venne richiesta la sua collaborazione per cercare di individuare l’area di provenienza di un Santo la cui tomba fu ritrovata a Padova e al cui interno era stato trovato un tipo di curcurionide.
“E’ vero – dice Talamelli – purtroppo però quel tipo di curcurionide è tipico di molte zone, quindi da quello fu impossibile capire che origini potesse avere quella persona”.
Tra le specie scoperte e studiate da Talamelli ci sono la Simocleanus Saamai e il Larinus Palaestinus. Da segnalare che un Lixinae scoperto nel ’90 gli è stato dedicato proprio per le sue numerose collaborazioni e l’impegno in questo campo. Il nome dell’insetto è Polydrosus Talamelli.