Opera finanziata dalla sociètà costruttrice del nuovo centro.
L’artista Savoretti con questa opera vuole rendere omaggio a tutte le donne del mondo, l’opera infatti racchiude dentro di sé, nelle fessure del bronzo l’esplosione della natività, la spirale come contenitore della vita che sta nascendo “come un grembo materno, con una forma sferica che racchiude dentro di sé il grande mistero della vita” ( rappresentata dalla luce interna “radiografia del feto”).
L’opera direi che potrebbe essere un monito in contrapposizione con i veleni che stanno invadendo il mondo, infatti nell’ opera vi è incastonato un volto di donna con le labbra serrate in olimpica serenità, che pare fissare con uno sguardo senza tempo, la difesa del proprio figlio, un senso di rivincita che parte da San Giovanni in Marignano con questa opera di materiale durevole quale è il bronzo.
In contrapposizione con un clima internazionale intriso di tensioni e d’odio, un mondo cieco, egoista, dove ogni problema si pensa debba essere risolto dai venti di guerra.
Un mondo malato, gestito in nome del dio denaro, paesi sottosviluppati comprati per esautorare l’odio, attraverso la guerra, la guerra gestita dai soliti noti potenti, a scapito di milioni di persone indifese, nati e vissuti in una terra arida e intrisa d’odio. L’odio genera odio, dobbiamo quindi tutti curare questo malato, questa nostra terra da difendere, come una madre protegge il proprio figlio, per lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi, rispettandone le leggi naturali, in tutte le sue forme.
“Ogni artista, per grande e originale che possa essere, è figlio del suo tempo ed esprime i valori collettivi , oltre che suoi personali, della società e della civiltà che lo circonda.
Graziano Savoretti scultore nato a Rimini, frequenta l’Istituto d’arte internazionale di scultura in ceramica “Gaetano Ballardini ” di Faenza con i maestri A. Rontini e A. Biancini.
E’ l’amore per la materia (il marmo e in seguito il bronzo) che lo fa appassionare alla scultura.
Nel 1982 inizia nello studio di A. Pomodoro con il quale collabora all’allestimento di varie opere, a Palermo, New York e Firenze.
Dall’ inizio dell’ 86 si stabilisce a Treviglio rendendosi del tutto autonomo.
La sua Prima Personale è del 1987.
Altre ne seguono a Milano e Treviglio.
Prossimamente sarà inaugurata a Riccione in Piazzetta Parri la nuova opera donata dall’artista al Comune di Riccione commissionata da un azienda milanese: anticipando un altro messaggio.
G.S