Andrea Muccioli, Forza Italia: “E’ un vero e proprio libro dei sogni, come è sempre avvenuto finora con questi piani triennali. Molte opere, come già negli anni precedenti, non si faranno mai, come il recupero del vecchio palazzo comunale di Misano Monte, l’auditorium, diversi arredi urbani nelle frazioni, la strada di scorrimento parallela alla ferrovia. Ed il lungomare lato Portoverde credo che non si farà mai. Tutto questo non si realizza semplicemente perché non ci sono i soldi. Inoltre, queste scelte sono condizionate da quelle del passato. Nel senso che negli anni passati si sono messe in cantiere opere non fondamentali per la città che assorbono risorse”.
Sandro Pizzagalli, Rifondazione comunista: “La cosa più obbrobriosa del Piano è quello che non c’è. Ad esempio dobbiamo fare la scuola nuova a Misano Monte, solo che la dovrebbero fare i privati che in cambio potranno costruire a Misano Cella. Invece, dovrebbe essere l’amministrazione ad elaborare un progetto ed andare a prendere i finanziamenti dove ci sono. Un’altra cosa che non c’è è la parallela alla ferrovia. Questa dovrebbe essere costruita dai privati che in cambio potranno tirare su degli edifici. Quando dovrebbe essere il pubblico a farsene carico, perché è prioritaria. Altro problema misanese, forse il più grande, è quello della casa. Offrire ai cittadini alloggi a prezzi equi dovrebbe essere all’ordine del giorno per un’amministrazione che si dichiara di sinistra. Al contrario, questa sensibilità non c’è”.
Adriano Torsani, Socialisti per Misano: “Si vede benissimo che è un Piano che risente delle elezioni amministrative del 2004. E’ impensabile di mettere in piedi 13 milioni di Euro di investimenti in proprio ed altri 8 milioni col privato. La macchina comunale non è in grado di gestire investimenti di tale portata. Cosa che dice anche la giunta nella sua relazione, dicendo che alcuni lavori slitteranno al 2004. Invece, il mio giudizio di merito si baserà sui progetti. L’altro elemento è il rapporto pubblico-privato. Ho chiesto una commissione consiliare ad hoc, aperta alle minoranze, che possa stabilire delle regole, per non lasciare questa importante decisione nelle mani di pochi. Il primo intervento misanese tra pubblico-privato, il Consorzio agrario a Misano Cella, non ha dato brillanti risultati alle casse comunali. Nel programma pubblico-privato ci sono molte operazioni: l’ex scuola di Scacciano, la scuola elementare di Misano Monte, la strada di scorrimento, il Centro civico alla Cella, l’ex campeggio a Portoverde”.