“Abbiamo molte possibilità di vincere. Il sindaco Ciotti è un amministratore unico. Gli altri della giunta sono lì a fare la comparsa. A mio parere ha amministrato male. Come uomo lo conosco poco e per quel poco, mi sembra strano e variabile nel comportamento. Da un punto di vista politico
appartiene alla categoria dei cinici, nel senso che persegue il suo disegno ad ogni costo”
– Qualcuno la saluta con un affettuoso, ciao boss, che cosa pensa?
“Non lo so se vuole essere un complimento. Mi ritengo un morcianese altro che un boss”.
Che cosa significa essere un morcianese?
“Essere un morcianese significa voler bene al proprio paese e non fare finta, come qualcuno”.
Oggi, come si colloca politicamente Atos Berardi?
“Sto a sinistra, dove vuole che stia”.
Qual è il rapporto con i Ds, il suo partito?
“Buoni. Anche se da mesi non si parla di niente”.
Qual è il suo giudizio sull’amministrazione Ciotti?
“E’ un amministratore unico. Gli altri della giunta sono lì a fare la comparsa, al di là delle ambizioni personali. A mio parere Ciotti ha amministrato male. Ha effettuato molti investimenti sbagliati. In piazza del Popolo ha rovinato i giardini e creato problemi alla viabilità. Quei soldi, questa era la loro destinazione della giunta precedente, era già stato appaltato l’ampliamento del padiglione fieristico. Si vanta della caserma dei carabinieri, ma non la costruisce il Comune bensì un privato, con la differenza dell’affitto pagato dai Comuni di Morciano e San Clemente. Questo è stato detto al momento dell’inaugurazione. Dunque, la vecchia caserma era più che idonea e senza aggravio per le tasche dei cittadini. Dunque: poteva rimanere dov’era. Il decantato parco sul Conca andrebbe fatto a monte del ponte e non a sud perché si è all’altezza dell’industria ceramica. Così si vanno a buttar via i soldi della comunità”.
Qual è il suo giudizio sul Ciotti uomo?
“Mi è completamente indifferente. Lo conosco poco e per quel poco, mi sembra strano e variabile nel comportamento. Da un punto di vista politico appartiene alla categoria dei cinici, nel senso che persegue il suo disegno ad ogni costo. Devo però anche aggiungere che mio figlio mi parla bene di lui. Inoltre, viene osannato sia da destra, sia da sinistra. Così egli tira dritto”.
Che cosa pensa del fatto che i diessini riminesi sono con lui?
“Ognuno fiancheggia i suoi”.
Qual è il suo giudizio sull’operazione Ghigi?
“Premetto che non ce l’ho né con la Ghigi, né con chi ha comperato il manufatto, ma con chi ha permesso certe cose. Tuttavia non trovo affatto giusto che ci sia la diminuzione della cubatura. Inoltre, le strade devono essere tutte riaperte al traffico. Anziché Ghigi si fosse trattata di un’altra azienda, non ci sarebbero state tutte queste accortezze. Un’impresa va aiutata, ma qui si è esagerato. Mi auguro che la città possa cambiare amministrazione: qui ci sono troppe cose che non funzionano”.
Che cosa fa in politica oggi?
“Non lo so ancora. Mi sto muovendo per una lista civica a Morciano ed a livello provinciale. Ho già gli uomini e di un peso personale importante. A livello provinciale ho preso i contatti sia con i probabili candidati, sia con alcuni degli attuali amministratori. Cercherò di fare una lista soprattutto se venissero fatte alleanza con certi personaggi. Un anno fa io mi offrii di correre per Ciotti, però a patto che lo dicesse allora di stare con i Ds. Non può fare l’alleanza 3 mesi prima. Non è corretto verso gli elettori. Ed io non mi faccio prendere in giro da nessuno”.
Con chi farà la lista civica?
“Con persone che culturalmente spaziano da Rifondazione comunista a Comunione e liberazione”.
Chi sarà il vostro candidato a sindaco?
“Può darsi anch’io. Ho tutte le carte per farlo, tuttavia penso a qualcun altro”.
Quante possibilità ci sono per la sua lista civica?
“Al momento moltissime. Ma senza nessuno degli attuali amministratori. E nessuno compromesso con l’affare Ghigi”.
Quali sono i suoi amici morcianesi?
“Tutti ed in tutte le parrocchie”.
Berardi, quanti voti vale?
“Forse come gli altri. Non mi sono mai posto certi problemi. Sono stato eletto con il 50 per cento dei voti quando il mio partito, il Pci, ne raccoglieva il 20”.
[b]CURIOSITA’
Dal Psiup ai Ds[/b]
– Sessantasei anni, sposato, due figli, Atos Berardi ha iniziato a far politica negli anni sessanta con il Psiup. Allora era il vice-sindaco di Luigi Cavalli. Nel ’72 il suo partito confluisce nel Pci. Dal ’70 al ’75 (sindaco il riminese Marzio Belloni) è all’opposizione. Dal ’75 all’85 è il vice-sindaco prima di Luciano Montanari e poi di Rossano Guerra. Dall’85 al ’90 è sindaco. Abbandona la politica in prima persona ma mai quella attiva per ragioni familiari. Ora il grande ritorno?