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Maurizio Bertuccioli con alcuni gli amici
di Gino Muccioli
– “Se riesci a dar forza al tuo cuore, ai tuoi nervi e alla tua tenacia. Quando, dopo che gli altri hanno rinunciato, tocca a te”. Questo verso dell’inglese Kipling tratto da “Se” potrebbe raccontare l’animo con cui il mondainese Maurizio Bertuccioli ha affrontato la sua malattia: la sclerosi multipla. Venne scoperta a 20 anni, dopo il militare. Oggi, di anni, ne ha una quarantina.
Frammenti della sua vita Maurizio li ha raccontati in un libro pieno di vita, diretto, che aiuta a riflettere ed a porsi una domanda: a che cosa serve l’uomo? Titolo: “Una vita vissuta con coraggio… e ironia”. Introduzione di Adele Maioli (volontaria dell’Avulss), verrà presentato il 15 febbraio, alle 11 del mattino, nella sala del Durantino a Mondaino.
Il primo avviso della malattia è a Caserta, nei mesi del Car (Centro addestramento reclute). Si legge nel capitoletto, “Il servizio militare”: “Durante le marce sentivo che non avevo il giusto equilibrio nelle gambe. Non mi riusciva lo stacco del dietrofront. Durante le esercitazioni di tiro non riuscivo a prendere la mira: non chiudevo perfettamente l’occhio sinistro. Non so perché, ma non parlavo con gli ufficiali superiori di questo fastidio ed ho continuato a fare il servizio militare fino all’assolvimento dell’obbligo”.
Altro capitolo: “La mia malattia”. “Ti vorrei dire che… mi stai accompagnando da tanti anni, ti hanno diagnosticato quando ero negli anni più belli della mia vita, il dottore di Riccione che per primo ti visitò non ti diede un nome, disse che per te erano necessari dei ricostituenti… Per due anni mi hai permesso di camminare dopo di che mi sono seduto su questa carrozzella e ci sono rimasto. Ho dovuto imparare a convivere per te, altri dottori ti hanno voluto conoscere… Mi hanno detto che tu sei una malattia progressiva, che mi farai peggiorare sempre più. Mi sono dovuto abituare alla tua presenza come se fossi passato dalla buona alla cattiva sorte, anche se so che sei cattiva ho deciso che lotterò contro di te con tutto il mio corpo, i dottori mi hanno detto che colpisce una persona ogni 2000…”.
Altri toccanti capitoli delle 60 pagine: “Mio padre”, “Mia madre”, Gli amici dell’infanzia”, “Risacca”, “Coincidenza”, “La fidanzata”, “La mia sposa… La mia sedia a rotelle”, “Le mie giornate, “Una visita d’estate”, “Il pianto”… Uno dei capitoli reca il pensiero degli amici mondainesi: Osvaldo, Antonello, Daniele, Davide, Walter, Mauro, Graziano, Marco, Paolo, Marco lo svizzero, Andrea.
Il testo è un vero inno alla vita ed è stato possibile grazie alla sensibilità del centro di riabilitazione “Luce sul Mare” che segue Maurizio.