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Da sinistra: Simona Laino, Roberta Tura
E’ il caso di Ruby Star, presente a Cattolica (via Corridoni) dal maggio 2002 che offre al pubblico la vendita di mobili e complementi d’arredo importati direttamente dall’Indonesia. Nasce dall’iniziativa di due ventottenni cattolichine, Roberta Tura e Simona Laino, che appassionate di viaggi, dell’oriente e delle sue usanze, hanno scoperto il grande valore dell’artigianato locale. Il nome Ruby, sta per rubino, la pietra preziosa simbolo dell’oriente.
“L’incontro e la collaborazione con Giuseppe Moriconi – dice Roberta Tura -, esperto falegname di Gualdo Tadino (PG), viaggiatore, e già importatore dall’Indonesia, ha fatto sì che una buona idea prendesse forma e diventasse il nostro lavoro. All’inizio non è stato facile… ci siamo improvvisate montatrici, manovali, scaricatrici di container, ora ci avvaliamo anche della collaborazione di ditte esterne. Ciò che più amiamo di questa attività è l’importazione diretta che ci dà modo di conoscere personalmente i nostri fornitori e spesso di instaurare rapporti di reciproca fiducia e amicizia”.
“In Indonesia gli artigiani sono dei veri e propri artisti – interviene Simona Laino – che traggono ispirazione dai colori e dalle forme della natura che fornisce la materia prima pregiata e che grazie alla loro proverbiale calma e pazienza sanno trasformare in veri capolavori.
Per i nostri prodotti abbiamo puntato sulla qualità dei legnami e la maestria con cui vengono lavorati artigianalmente: importiamo solo mobili in legno teak massello, unico per le sue caratteristiche di bellezza, resistenza e durata, ed oltre alle linee coloniali stiamo facendo realizzare anche linee moderne. Per la progettazione di queste abbiamo collaborato con uno studio di designer di Torino, ma ci avvaliamo anche della consulenza di giovani professionisti locali del settore arredamento ed ‘interior design'”.
“L’utilizzo del legno come materia prima – precisa Roberta Tura – ci ha posto di fronte al problema etico dello sfruttamento del lavoro minorile nelle fabbriche e nelle falegnamerie: abbiamo appurato personalmente in più occasioni che i nostri fornitori non impiegano bambini in nessuna delle varie fasi di lavorazione del legno.
Questa sensibilità ha fatto sì che dedicassimo particolare attenzione anche al rispetto della natura e quindi alla scelta dei fornitori: per l’80% solo produttori che utilizzano il legno delle piantagioni, il cui abbattimento è regolarizzato dal governo indonesiano e per il restante 20% chi utilizza teak riciclato, cioè recuperato dallo smantellamento delle case indonesiane tradizionali interamente fatte di teak”.
“Siamo molto soddisfatte di questo primo anno e mezzo di attività – conclude Simona Laino -, nel quale abbiamo verificato che sempre più persone apprezzano i nostri prodotti ma soprattutto il nostro impegno nel garantirne la qualità e l’attenzione alle problematiche sociali e ambientali dei paesi da cui provengono.
Siamo riuscite a rimanere coerenti con le idee di rispetto e conoscenza di altre culture che ci hanno caratterizzate come viaggiatrici e che continuiamo a sentire nostre anche oggi che gli interessi economici potrebbero portarci all’indifferenza”.