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Piazza Silvagni nel 1862
Sotto piazza Silvagni corre un fossato (quello delle vecchie fortificazioni malatestiane) profondo un paio di metri che verrà ripulito ed in alcuni tratti riportato alla vista attraverso l’utilizzo delle griglie.
Questo sarà uno degli elementi storici più importanti nei lavori di recupero, valorizzazione ed abbellimento di una delle piazze più affascinanti della provincia di Rimini.
Iniziati lo scorso luglio, i lavori dovrebbero terminare entro la fine dell’anno. Architetto Augusto Bacchiani, costo 697.000 euro, sarà un intervento semplice non meno che efficace: la pavimentazione della piazza e del vicolo Albini. Materiali utilizzati: cotto, albarese e sanpietrini. La grossa novità è che la superficie verrà portata ad un solo livello: quello dei portici del palazzo comunale.
Non verrà spostato il monumento ai Caduti e vi resteranno anche 15 posti auto.
Si era pensato anche di inglobare in piazza Silvagni, il tratto di via Roma che raggiunge la chiesa di Santa Lucia, ma l’amministrazione ha giudicato di rimandare: “Inutile mettere un pavimento di qualità per farci passare le automobili sopra”.
Con l’arredo della piazza si va a mettere quasi la parola fine al recupero del borgo iniziato alcuni anni fa. Lo scorso giugno, era stato consegnato alla città un tratto di arredo tra via Veneto ed il torrente Ventena (architetto sempre Bacchiani). Anche questo un’opera leggera volta al recupero della memoria storica della città. C’è chi ha storto il naso verso le pesanti “macchine” di legno che fungono da lampioni e che simboleggiano la catapulta che assedia la città. L’idea probabilmente c’era ma la realizzazione risulta pesante, soprattutto in un contesto così piccolo. Un altro elemento simbolo è l’acqua che scorre in mezzo alla pavimentazione, a ricordare che lì c’era il fossato a difesa delle mura. Qualche dubbio anche sulla piantumazione: Domanda: che cosa c’entra l’utilizzo del papiro con la Romagna? Nei progetti il recupero dello spazio sottostante le mura, che si interrompe all’altezza del bar “Veneto”, deve proseguire fino a via Roma.