di Arianna De Nicolò
– “De Diversis Artibus” è il titolo del primo trattato occidentale sulle Arti e i Mestieri medievali, scritto dal teologo benedettino Teofilo Presbitero nel secolo XIII. “Diversis Artibus” è il nome di una galleria d’artigianato d’Arte italiano on line, realizzata nel XXI secolo da Massimiliano Prioli, cattolichino, laurea in filosofia e una grande, grandissima passione per l’arte artigiana. Il sito www.diversisartibus.com raccoglie le opere degli ultimi maestri artigiani in vita in Italia, continuatori di tradizioni manuali antiche.
Come un immaginario filo d’Arianna, narra come le culture e i valori di queste nobili arti si siano tramandate fino ai nostri giorni. Chi visita il sito ha l’impressione di trovarsi in un’antica piazza medievale o rinascimentale, e di sentire vibrare ancora gli strumenti dei bottegai che, all’interno delle loro officine, producono con grande maestria quei pezzi unici dal valore universale di cui ai tempi nostri pare essersi persa la memoria.
Forse vi stupirete di trovare tanto interesse verso la tradizione dell’artigianato in un ragazzo così giovane, ma non è affatto un controsenso. Se ci pensate bene, infatti, un tempo sono stati proprio i nostri genitori che nell’ansia di sperimentare le novità si sono liberati di quegli oggetti che oggi rimpiangono di avere sottovalutato. Gli antichi corredi delle nonne, che poche ragazze attualmente hanno la fortuna di trovare custoditi nei bauli, se non grazie a delle madri particolarmente attente e “conservatrici”, insieme a rari e preziosi oggetti di fattura esclusivamente manuale, sono oggi rintracciabili nella piazza di Diversis Artibus attraverso una passeggiata virtuale tra le botteghe sparse in paesi, borghi e città italiane.
“Diversis Artibus, il cui simbolo non a caso è una mano, nasce dall’amore per la lavorazione artigianale e per i luoghi in cui questi preziosi manufatti vengono lavorati e prodotti racconta Massimiliano Prioli E’ inoltre una selezione di tutti coloro che mantengono in vita le tradizioni”. Soltanto chi può dimostrare una lunga esperienza, a volte secolare, di lavoro artigianale che affondi le proprie radici nel luogo in cui il prodotto ha il suo ambiente naturale, infatti, entra di diritto nelle vetrine della galleria virtuale. Il sito è il prodotto di una lunga ricerca, di studi approfonditi alla scoperta delle varie tipicità regionali, per raggiungere un alto grado di conoscenza e comprendere infine i segreti che hanno reso quel prodotto e non un altro, unico e irripetibile.
“Questi antichi mestieri rischiano di scomparire portandosi dietro anche le nostre origini. In Italia è sempre più difficile trovare degli apprendisti. Andare a bottega, come un tempo, non è più di moda e considerato poco remunerativo”. Ogni manufatto presente nel sito è accompagnato da una serie di fotografie che ne attestano le fasi di lavorazione, ritraggono gli strumenti utilizzati e gli stessi artigiani mentre sono all’opera. Tra i protagonisti mi incuriosisce il fonditore di campane. “De Poli fonde dal 1462, sempre allo stesso modo. Prima si realizza una falsa campana fatta di argilla, sterco di cavallo, coda di cavallo seccata; poi si fa lo stampo. Ogni campana è diversa dall’altra, è unica. E’ possibile anche personalizzarla con fregi di legno, fatti a mano anch’essi, realizzati dal ‘400 all’800”.
Attualmente Diversis Artibus comprende tredici arti artigiane tra cui, oltre alle campane e ai tessuti di seta e di lino, la lavorazione del legno, il vetro, la ceramica, lo sfilato siciliano, gli stampatori e i “pibiones” di cui non svelo l’identità per non togliervi il gusto di scoprirlo quando deciderete di andare a fare una passeggiata in questa galleria d’arte virtuale. Diversis Artibus dunque raccoglie le opere e le commercializza, soprattutto all’estero. Ci scontriamo così con un altro aspetto di noi italiani: l’abitudine. E’ come se fossimo viziati e per l’abitudine alle cose belle e di valore, è come se avessimo smesso di riconoscerle, lasciando agli stranierei il lusso di concedersele.
Un’idea geniale questo sito o, come lo definisce il suo autore, “un puro atto di intuizione. Il sito Internet è una creazione in fieri. Ho raccontato delle storie, ho incontrato il calore delle persone che ti fanno conoscere le loro opere e ho cercato di tradurlo. Si tratta di un bellissimo patrimonio, di un mondo in cui serve una dedizione incredibile perché nulla è codificato, e l’arte si apprende solo praticandola. L’artigiano è colui che sa concretizzare le idee, le sa mettere in oggetto. Un bell’oggetto trasmette cultura, ma serve avere gusto per questo genere di cose.
Sono tutti piccoli capolavori d’arte; lo chiamo puro made in Italy, poiché l’artigianato italiano è flessibile e dinamico, e appartiene a chiunque abbia la volontà di essere diverso e il desiderio di sfuggire al vincolo dell’obbligo della produzione di serie”. Qui sta la vera “rivoluzione”: Massimiliano Prioli ha creato un sito in fieri che non segue le leggi di mercato, bensì il ciclo di vita degli oggetti e degli artigiani la cui abile maestria, incontrandosi con il gusto di un certo tipo di pubblico, riesce a rendere “umano” perfino l’e-commerce.