[b]- Emilio Cavalli esce a Natale con due libri: “Fiume Conca, quando era magico” e la ristampa di “Pane, vino e mortadella”. Il primo racconta il corso d’acqua come centro di vita nel dopoguerra. Mentre il secondo è la biografia di Checco, un girovago molto amato in Valconca. Scritti con un italiano piacevole e veloce, i due volumi sono frammenti di storia (quanta umanità!) che aiutano anche a vivere la realtà di oggi. Qui di seguito riportiamo alcuni stralci della prefazione al “Conca” scritta da quella bella mente di don Piergiorgio Terenzi.[/b]
-…L’acqua, nella ordinaria cultura umana, è sinonimo e simbolo di vita. Dove c’è acqua infatti fiorisce la vita… purché non sia troppa!
Facilmente capiamo così che il titolo di questa opera di Emilio Cavalli… parla di sponda. Il titolo infatti, “Il fiume Conca” non fa riferimento ad uno studio geologico e neppure geografico, ma piuttosto, giustamente, ad un altro di ordine antropologico.
…Il tempo preso in considerazione allora è quello che va dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli inizi degli anni sessanta e la prospettiva adottata è, come giusto, quella dell’autore che appunto in quegli anni nella Valconca è vissuto e potremmo dire con un pizzico di ironia bonaria, ha scorrazzato. “Sapore di casa mia” potrebbe altro titolo adeguato.
Emilio Cavalli, come ben sanno quanti lo conoscono, è un artista. Non lo dico… perché mi ha pagato! Intendo solo sottolineare il fatto che, prima di essere scrittore, è un bravo pittore.
…al pari di un’opera pittorica Emilio in questo testo è riuscito a fondere armonicamente il tocco o la dimensione personale dell’esperienza fatta con quella più universale e diciamolo pure facilmente condivisibile. Ma il merito di farsi interprete di uno spirito e di un’anima collettiva per cui vi risulterà molto difficile nella lettura distinguere e separare in maniera precisa quanto è personale da quanto assume anche verità o valenza sociale o comunitaria. In termini più sofisticati e culturalmente più eleganti, possiamo riconoscere la sua abilità nel descrivere, meglio “far sentire” il tutto nel frammento!
Di frammenti infatti in effetti si parla… Cose da poco, viste nella loro valenza oggettiva, ma mirabili o miracolosi specchi del tutto. Questo sia che si parli di personaggi tipici, e di tradizioni della zona… pure degli ambienti o dei paesaggi.
Ogni uomo, meglio dire ogni comunità, vive in un qui, oggi. E’ cioè determinata da uno spazio o territorio… che è quello della valle del Conca e da un tempo specifico… che è quello dell’immediato secondo dopoguerra.
…Non possiedo l’autorevolezza per delineare giudizi artistico-letterari sicuri. Se anche lo facessi… non fidatevi più di tanto. Posso dire però che la cultura e l’autocoscienza di un popolo, nel caso quello aggrappato al Conca… di cui faccio parte e me ne vanto, cresce e si sviluppa ottimamente anche con opere o tentativi con questo di Emilio Cavalli!
Vogliamo proporre per lui… almeno una medaglia d’argento per meriti civici? Parché d’argento? … perché i latini dicevano “in medio stat virtus” … cioè la virtù sta nel mezzo. Fra l’oro ed il bronzo infatti ci sta l’argento…