di Lorenzo Silvagni
[img align=left]http://www.lapiazza.rn.it/settembre/riccione_savoretti.jpg[/img]Giuseppe Savoretti, 34 anni, grafico pubblicitario, una passione per l’arte, è il nuovo coordinatore della Margherita di Riccione. La sua storia politica inizia nel ’94 in Alleanza Democratica, il partito di Adornato, Bordon, Ayala, il primo laboratorio dell’incontro tra laici e cattolici. Poi simpatie per il Patto per l’Italia e l’approdo nei Democratici, con Prodi e Parisi come riferimenti.
“Ora con la nascita della Margherita – spiega Savoretti – l’idea di un movimento composto da due anime, laica e cattolica, è realtà e credo possa essere una novità importante nel panorama politico italiano, in cui c’è ancora molta diffidenza nei cittadini per la politica, se non ostilità”.
Qual è lo stato di salute del suo partito a Riccione? Non sembra sia tutto rose e fiori.
“La Margherita – continua Savoretti – è un partito nuovo e come tale dobbiamo formarci e crescere. Ma al nostro interno ci si confronta, si discute, si propone. Le voci estive su rapporti tesi al nostro interno sono messe in giro ad arte da chi ha paura della nostra forza. Il nostro è un partito giovane e in cui i giovani sono molto presenti: con la nascita dei circoli abbiamo avvicinato anche persone non iscritte ma che amano far politica, in parte possiamo dire di avere contribuito anche a svecchiare la politica stessa. A Riccione siamo presenti con 4 circoli per circa ottanta tesserati e quaranta soci. Abbiamo formato quattro gruppi di lavoro (territorio, turismo e attività commerciali, bilancio e attività socio-culturali) che stanno lavorando ad una bozza di programma per il 2004 con le proposte che presenteremo alla coalizione di centrosinistra”.
Un giudizio sulla coalizione di centrosinistra?
“I rapporti sono buoni – continua Savoretti – con tutti i partiti. Anche con Rifondazione comunista si dialoga in modo serio e civile. Dal conto nostro, noi siamo una forza giovane che vuole e deve crescere, quindi ragioniamo in modo autonomo sulle questioni che di volta in volta si presentano. Pretendiamo pari dignità e condivisione delle scelte, senza imposizioni da parte di nessuno. Lo stesso ragionamento vale per le prossime politiche: come detto anche a livello provinciale, non si discute solo su 11 sindaci in scadenza, ma su tutti i 18 comuni che sono chiamati alle urne”.
Come sta operando la giunta Imola?
“Il giudizio – prosegue Savoretti – è positivo tutto sommato. Certo, su alcune questioni occorre lavorare di più e meglio, Imola è comunque ammirevole per tenacia e perseveranza, ma questo a volte va a scapito della discussione. Alcune cose vanno poi migliorate: a nostro avviso Riccione non ha ben chiaro qual è il tipo di turismo che deve attirare. La programmazione complessiva non è la migliore, anche se quella del 2003 è stata certamente positiva. Il nostro è un ragionamento più complesso, anche per mettere in condizioni le categorie economiche di lavorare al meglio. Capire qual è il target di turismo che Riccione vuole è importante per programmare poi gli interventi e le iniziative, di concerto con gli attori economici turistici. Infine una considerazione urbanistica: il Prg (Piano regolatore generale) ancora è fermo, Riccione ne ha bisogno, ma crediamo che l’appellativo di Perla Verde cominci ad essere stretto alla nostra città. Invece secondo noi la qualità della vita e l’ambiente devono essere le priorità cui si deve guardare. Crediamo che sia il Prg che il Piano spiaggia vadano approvati”.
Nel 2004 cosa succederà?
“Noi stiamo elaborando le nostre proposte – conclude Savoretti – che presenteremo alle altre forze di centrosinistra. Senza imposizioni, né pregiudizi verso nessuno. Siamo però un partito che sa di essere importante per il centrosinistra alla pari degli altri, quindi agiremo nella massima autonomia, senza dare per scontato nulla, all’estremo di presentarci da soli alle amministrative. Crediamo però nell’Ulivo e lavoreremo per proporre la squadra e le persone migliori per Riccione. Tutte le persone, ovviamente, come ricordavo prima, si discute di 18 sindaci e non di 11. Chi ha lavorato bene, sarà riconfermato”.