Si va a fare un accordo con una società che non è proprietaria della colonia Telecom; infatti ancora devono fare il rogito. E crediamo anche che prima del lungomare andasse fatta la strada di scorrimento e con la cosiddetta operazione Telecom avremmo potuto fare l’arredo del lungomare. Inoltre, i calcoli economici effettuati affermano che il privato ne avrà un largo guadagno”.
Sandro Pizzagalli, capogruppo consiliare di Rifondazione comunista: “Abbiamo votato contro perché dopo la chiusura della colonia la struttura doveva essere trasformata in un albergo. Misano ha la necessità di avere un’unità con 150-200 camere. La Telecom, tra l’altro, è inserita in un comparto la cui destinazione è la ricettività alberghiera. Invece, si va in deroga ad una legge regionale e le viene assegnata anche un premio di cubatura. Poi c’è un altro problema, la strada che il privato costruirebbe, si andrebbe a fare sulla proprietà di un privato. Infine, altro punto oscuro: la regola è che tutte le delibere sono valide dopo l’approvazione del Consiglio comunale, tuttavia questa lo è diventata, valida, alla sua adozione. La cosa, onestamente, ci sembra una forzatura. Altro rilievo: alla strada mancano i marciapiedi”.
Adriano Torsani, capogruppo consiliare dei Socialisti per Misano: “Abbiamo votato contro non per l’accordo pubblico-privato. Nel 2001 avevamo dato la nostra disponibilità al sindaco per vedere se era fattibile realizzare la strada di scorrimento con una procedura simile. E’ che non si fanno gli interessi di Misano. Un rapporto congruo, a mio parere, è quando il 50 per cento va al Comune. Invece, in questa partita il pubblico perde almeno 3 milioni di Euro. Con questi soldi si poteva costruire il nido, la scuola elementare a Misano Monte ed un tratto di lungomare. Oltre al prezzo incongruo, anche la procedura è anomala: si è arrivati al voto senza riunioni, non ci sono state assemblee pubbliche. Oltre tutto, si è stipulato un patto sulla base di un compromesso e non della proprietà. Fino al rogito la proprietà è della Telecom”.