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Il sindaco Sandro Tiraferri (al centro con la fascia), con alla sua destra Nando Fabbri, presidente della Provincia, inaugura l’opera pubblica (Foto Tonti, Misano)
Sandro Tiraferri, sindaco di Misano e Nando Fabbri, presidente della Provincia, hanno inaugurato il sottopasso ferroviario di via della Repubblica lo scorso 20 aprile. Si è festeggiato con musica e fuochi d’artificio. Al centro di molte discussioni. Prima per la pressante richiesta dei cittadini e poi per la soluzione adottata. In corso d’opera sono state apportate alcune modifiche.
– E’ finita la stagione dei lamenti con l’inaugurazione del sottopasso ferroviario di via Repubblica avvenuto lo scorso 20 aprile, Pasqua, alla presenza di Nando Fabbri, presidente della Provincia di Rimini. Ora i commercianti del lato a monte della ferrovia non hanno più nessuno appiglio per giustificare la crisi del commercio. L’apertura del sottopasso è avvenuta in un periodo in cui via Repubblica, lato monte, si è vivacizzata con l’apertura di attività commerciali in grado di fare richiamo: il macellaio, l’edicola, il noleggio delle cassette video. Insomma, sta vivendo un bel momento.
Sandro Pizzagalli, Rifondazione comunista: “Dalla parte a mare va bene. Verso monte no; è brutto e molto sacrificato. Con più pazienza e più intelligenza il risultato sarebbe stato migliore. E non credo che sia cambiato qualcosa per i commercianti al di sopra della ferrovia. Noi contestiamo l’accordo pubblico-privato stipulato con i Maroncelli e con Guidi. Ed abbiamo visto lievitare la spesa: da 2,9 miliardi di lire a quasi 4: abbiamo sforato di un po’”.
Andrea Muccioli, capogruppo della Casa delle Libertà: “Esteticamente è anche bellino, anche se poi ognuno ha il proprio punto di vista. Diciamo che dalla parte a mare è invitante. Ma ci sono dei problemi funzionali. I gradoni ingannano e tendono a far cadere, così tutti passano sul piccolo scivolo di legno. Ma credo che questo sia il problema minore. I maggiori è anche quando in bicicletta si esce verso monte si è contromano sulla strada, poi c’è l’attraversamento dei binari con ben 27 scalini. Così si è complicato ancora di più l’accesso. E credo che con la stessa spesa, anche al di sotto della ferrovia si potesse fare un ponte sopra il quale scorresse via Matteotti”.
Alberto Arcangeli, Socialisti per Misano: “Crediamo che sia una spesa importante per avere un sottopasso solamente pedonale. L’opera non si conforma al contorno; è troppo colorata per l’ambiente in cui si inserisce. Complessivamente c’è troppo muro, andava fatto più leggero. Nel lato monte sembra che sia caduta una bomba. Voglio rimarcare altre due aspetti: le scale per salire alla stazione sono troppo ripide e crea difficoltà agli anziani; poi c’è il problema della manutenzione. Infine, la struttura crea problemi di traffico ai misanesi, figurarsi ai forestieri”.