Chi sbaglia non paga mai? – E così dopo il metrò di costa (TRC) salta anche la variante alla Statale 16 nel tratto da Riccione a Misano, l’unica parte già appaltata dall’Anas salta per errori fatti nella procedura degli espropri. Sono passati ormai 6 anni da quando sono stati messi i primi picchetti del tracciato e ancora chi ha la disgrazia di spostarsi da Riccione a Cattolica deve cercare vie alternative; ma oltre i ritardi e i disagi che pesano sui cittadini viene da chiedersi se nel mondo del lavoro e della politica ci sono le caste degli intoccabili, colori sui quali il vento passa sulla testa senza nemmeno scompigliare i capelli. E’ evidente che per la gestione di queste grandi opere qualcuno avrà toppato, ci saranno responsabilità operative e politiche, ma evidentemente chi sbaglia non paga mai.
Turismo, crisi di idee – Per rinnovare i fasti della dolce vita riccionese alcuni ristoratori lanciano la moda dei piatti serviti direttamente da belle ragazze, non come cameriere ma nella innovativa funzione di vassoi, con il patrocinio e (sich!) anche il contributo dell’amministrazione comunale: il timore di perdere punti rispetto alla concorrenza di altre località turistiche gioca degli strani scherzi. E’ evidente la crisi di idee per rilanciare i fasti di viale Ceccarini e dintorni, ma con questo si è raschiato il barile. Se fossi la presidente della commissione pari opportunità uomo-donna, mi incacchierei e non poco, relegare il ruolo della donna a piatto di portata vuole dire gettare al vento anni e anni di lotte sociali; se fossi il sindaco, che è responsabile dell’igiene pubblica, mi chiederei se le norme igieniche e sanitarie siano state rispettate, altro che patrocinio; se fossi l’assessore al Turismo mi chiederei se questa iniziativa è strategica per Riccione; se fossi nella ragazza vassoio, chiederei di mettere poco aglio, perché finito il servizio, comincia la vita.
Pista ci-clabile – La pista ciclabile realizzata lungo il Rio Melo, dal porto fino al cimitero, è impraticabile per una frana che ha coinvolto una parte e della pista e sta interessando anche una vasta parte della sponda del fiume; il movimento del terreno è evidente addirittura fino alla zona della vecchia fornace, proprio dove si sta pensando di costruire la nuova scuola. A parte le opere di contenimento che dovranno interessare anche il perimetro del cimitero e il ripristino della pista ciclabile, è possibile che di fronte alle piene del fiume e agli scivolamenti del terreno non si possa cambiare idea rispetto all’ubicazione della scuola?