Energia e fonti rinnovabili – Nella Provincia di Rimini è aperto il dibattito sull’opportunità di fare una centrale elettrica alimentata a metano a ciclo combinato da 230 MW, nel Comune di Coriano. Il Comune di Coriano è un’area sensibile per la presenza di un impianto di trattamento termico dei rifiuti (termovalorizzatore, un modo più elegante per chiamare un inceneritore) e dell’autostrada.
Ma il problema che si pone non è dove e perché fare un impianto ma come produrre energia e calore in modo sostenibile. Tenendo conto delle dimensioni del problema ambientale dovuto all’uso dei combustibili fossili da cui deriva l’inquinamento locale (che porta una parte rilevante della provincia ad avere diverse zone con qualità dell’aria scadente o pessima), il fenomeno della subsidenza, e l’inquinamento globale (gli effetti dei cambiamenti climatici sono oramai evidenti: alluvioni, desertificazione, mucillagini), occorre cambiare il come, cioè come si produce e consuma energia.
Il cambio, chiaramente, deve avvenire progressivamente, ma in modo inesorabile, garantendo a tutti la possibilità di avere energia, grazie a politiche che interessano diversi settori, unendo ecologia ed economia in un circolo virtuoso.
E’ innegabile che oggi si faccia un uso sconsiderato di energia elettrica, infatti, un cittadino medio consuma 3,22 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) l’anno equivalenti a 37 Mw l’anno, per gli usi domestici, cui si aggiungono i consumi di carburante per i trasporti. I consumi domestici dei cittadini e delle imprese possono e dovranno essere supportati da energia rinnovabile che aggiunta a metodi di risparmio energetico può arrivare a coprire il 50% dell’attuale fabbisogno.
Infatti, con l’uso di elettrodomestici a basso consumo, di lampade a risparmio energetico, di controlli automatici del risparmio si porta il consumo di un cittadino a un risparmio di un fattore 4 (da 37 Mw a 9 Mw) ed a questo si può aggiungere l’uso diffuso di solare fotovoltaico con immissione dell’energia in rete e la realizzazione di piccolissime centrali idrauliche, recuperando al contempo fiumi e torrenti.
In questo modo la Città di Friburgo, dove di sole ne vedono ben poco, in Germania, ha scommesso e vinto contro una centrale nucleare, producendo il 50% del suo fabbisogno solamente con il solare: possiamo seguire la stessa via, fomentando allo stesso tempo nuove strategie per il nostro turismo? C’e chi pensa che sia possibile.
Perché non copiare da chi ha gia fatto? Il modello Friburgo può evitare la realizzazione di una centrale che, ovunque posta, porterebbe un ulteriore carico antropico in un territorio al limite della sua capacità di sopportazione.
Il passaggio virtuoso da fare è quello in cui cittadini, imprese ed enti locali decidano insieme di investire sull’evoluzione verso la sostenibilità: da servizi turistici di qualità a benessere e ambiente per un territorio gestito con e nella natura, a vantaggio di abitanti, turisti, ed ecosistema, senza dimenticare che i costi di produzione di energia pulita e da fonti rinnovabili, per effetto dello sviluppo delle tecnologie, sono continuamente in ribasso, e ciò non guasta.