– L’azione si svolge negli anni sessanta e coinvolge una famiglia riccionese alquanto “particolare”. E’ composta da nonno Chilèin, arzillo e mai domo quando si tratta di “occhieggiare” le sottane; suo figlio Sparagnin, antiquario nei sogni, rigattiere nella realtà, sposato con Italia, classica casalinga, rimasta incinta dopo oltre vent’anni; e Gigin – nipote/figlio – ancora mammone e all’oscuro dei piaceri della vita. In casa “deambula” Berto, fratello di Italia, costantemente alle prese con problemi esistenziali.
Mentre marito e moglie sono assediati da problemi economici, l’arrivo di personaggi nuovi nel paese porta una ventata di novità e colpisce alcuni di loro con impietosi strali amorosi. Gli arcieri incriminati sono il prof. Faina, inarrestabile loquace venditore di fumo, con la sua procace compagna di vita e d’avventura, la fascinosa Ondina; Partugala, pazzarellona interprete stradale di miti del cinema e due misteriosi siciliani: Calogero e Immacolato, dal linguaggio assai scarno. In questi intrecci gordiani si inseriscono Ranocia, un povero diavolo che si arrabatta in mille mestieri e un parroco, don Erminio, assai svampito ma con la capacità di arrivare, dopo aver creato enorme caos, alla soluzione pratica di ogni situazione.
Il finale, quando sembra prendere la piega di un “giallo”, volge al “rosa”. Con la nascita di una bella “pisota”.
Personaggi ed Interpreti:
Italia (Patrizia Fabbri), Partugala (Bianca Candiotti), Ondina (Liliana Galli), Immacolato (Elisa Bezzi), Sparagnin (Giuseppe Lo Magro), Chilèin (Giancarlo Bergnesi), Gigin (Iglis Serafini), Fama (Renzo Stefanini), don Erminio (Gianni Piccioni), Ranocia (Giorgio Casadei), Berto (Lele Montanari).
Regia: Giuseppe Lo Magro; suggeritrici: Barbara Amadei e Sabrina Angelini
Teatro del Mare – Via Don Minzoni (ang. Viale Ceccarini) Riccione – Ore 21 – Rappresentazioni: 17, 18, 19 dicembre. Ingresso 9 euro. Soci di Famija Arciunesa: 7.