di Lorenzo Silvagni
– Un giudizio positivo con qualche ombra sulla giunta Imola, un accordo per la tornata elettorale del 2004 chiaro e condiviso, un partito che si sta organizzando anche in Valconca. E’ la sintesi del pensiero di Gianluca Vagnini, segretario dei Comunisti Italiani di Riccione; trentaduenne riminese, diplomato all’istituto tecnico per geometri, trasferito con la famiglia a Riccione a vent’anni e da due anni residente a San Giovanni. È anche esponente della segreteria regionale con la responsabilità di movimenti, associazionismo e pace.
Qual è la situazione della maggioranza di centrosinistra a Riccione?
“I rapporti – dice Gianluca Vagnini – a Riccione sono sufficienti. Forse siamo come le coppie sposate: a volte si danno per scontate molte cose quando invece è opportuno dirsele. Sono molto fiducioso nell’elaborazione politica per la prossima legislatura anche se ritengo che una verifica a breve sia opportuna”.
Qualche crisi in vista?
“Non credo, penso sia opportuno semplicemente verificare la rotta”.
Quindi il giudizio sull’operato della giunta non è positivo?
“Partirei – prosegue Vagnini – considerando che governare una città è sempre difficile e che una coalizione è la sintesi di sensibilità diverse. Detto questo ci sono cose di cui siamo soddisfatti altre meno. Ad esempio sulle quote di edilizia pubblica e convenzionata del Piano regolatore in discussione si è sulla buona strada. È stata una richiesta del nostro partito e mi pare che ci sia una buona condivisione dell’obiettivo da parte di tutti”.
Per il 2004 qual è la vostra collocazione?
“La maggioranza – prosegue Vagnini – ha deciso di attivare delle commissioni per elaborare il programma elettorale. Credo che sia la cosa migliore per decidere come stare insieme alle prossime elezioni. Penso però che a queste commissioni debbano partecipare, appena possibile, anche le forze politiche che non sono parte di questa maggioranza ma che lo dovrebbero essere. Penso ai Verdi, alla Lista Di Pietro e a Rifondazione Comunista. Credo che un accordo si faccia sui contenuti e quindi sia opportuno che siano discussi il prima possibile”.
Qualcuno avanza l’ipotesi dell’apparentamento dopo l’eventuale primo turno, lei cosa dice a riguardo?
“Considero l’apparentamento – argomenta Vagnini – un errore. Io penso che se non hai trovato i motivi per stare insieme prima della campagna elettorale dopo sia difficile. L’esempio di Rimini è lampante: Rifondazione aveva detto se il candidato del centrosinistra fosse stato Ravaioli non avrebbe neanche discusso. Il giorno dopo le elezioni sui giornali c’era l’apparentamento per il secondo turno. Si sono vinte le elezioni ma forse si naviga a vista.
In estrema sintesi gli elettori devono sapere cosa fai altrimenti aumenta il senso di disorientamento e disaffezione. La politica deve farsi capire dai cittadini”.
Da qualche anno è residente a San Giovanni ed è segretario della Valconca? Quali sono gli obiettivi e le scelte per quest’area?
“In Valconca – conclude Vagnini – eravamo presenti ma non in forma organizzata. Da circa un anno stiamo organizzando e consolidando la struttura del partito. Politicamente siamo convinti che in questa fase storica il centrosinistra sia la nostra collocazione. Lavoriamo quindi per capire se ci sono le condizioni per far parte del governo delle realtà della Valconca alle prossime elezioni.
San Giovanni in Marignano è una delle realtà dove siamo più organizzati ed abbiamo avviato incontri con le altre forze politiche della maggioranza. Un passo importante nei nostri confronti è stato l’invito ai lavori dei Democratici di sinistra di qualche settimana fa. Eravamo presenti assieme alle forze di maggioranza ed a quelle che potenzialmente lo potranno essere”.