– Silvio Zanni è un uomo potente (presidente provinciale degli albergatori, vice-presidente provinciale della Camera di Commercio, posto nel consiglio d’amministrazione di Ascom), un politico capace di tessere trame efficaci ed un imprenditore che sa far lavorare le proprie aziende. Il suo fiore all’occhiello è il ristorante “Cambusa” sulla darsena di Gabicce Mare, uno dei locali più gettonati della riviera, che unisce qualità, prezzi ed anche quantità. Ed un servizio unico: chiude alle 15.30 del pomeriggio ed all’1.30 di notte. Chiusure aperte in piena estate e climatizzazione, grazie alle pareti d’aria.
Socialista dello Sdi alle scorse elezioni comunali si è presentato come candidato a sindaco ma ha raccolto soltanto il 6 per cento. Cinquatasei anni, sposato, una figlia, originario di Tavullia (aveva 9 anni quando i genitori si trasferirono) possiede una ventina di locali ed impiega un centinaio di persone.
Deluso del suo risultato elettorale?
“Sono molto soddisfatto. Sono un socialista e non cambio. Non vado col centrodestra; se ci fossi andato avremmo vinto. Avevamo una bella squadra. Va detto che siamo scesi in lizza soltanto 20 giorni prima delle elezioni. Inoltre, Domenico Pritelli ha portato con sé Gian Franco Micucci; così hanno preso i nostri voti. Inoltre, va ricordato che la Margherita non ha raccolto che un misero 3 per cento dei suffragi.
Mi sono candidato – continua Zanni – perché Gabicce sta morendo. Sono sceso quando ho visto che il programma del centrosinistra non era fattibile. Corrado Curti è una brava persona ma senza esperienza e grinta. Si vede da come ha gestito l’isola pedonale; con la sua operazione abbiamo regalato il 10 per cento dei turisti a Cattolica. Il politico vero ha l’obbligo di ascoltare le categorie economiche. Credo proprio che non abbiamo perso noi, ma che abbia perso Gabicce. La città l’avremmo rivoltata. Infatti, ci sono alberghi che vogliono affittare ed affittuari che vogliono lasciare”.
Quale giudizio sui 5 anni di governo Pritelli?
“Non sono affatto positivi. Serio, bravo ed onesto, ma Pritelli non ha capito che cos’è un paese turistico. Pritelli odiava la Tv; mentre ai miei tempi noi ci andavamo più di Riccione e Cattolica. Gabicce è sparita da tutti i circuiti: non esiste più”.
E quale giudizio su Curti, il nuovo sindaco?
“Forse è la figura migliore come sindaco. Il grosso dubbio è che non riuscirà a ribaltare Gabicce e che tutto rimarrà così com’è. La volontà ce l’ha, la persona è positiva, ma non basta. Avrei preferito uno come Micucci”.
Ma che cosa vuol dire ribaltare Gabicce?
“Comperare il ‘Vally’ (albergo davanti al palazzo comunale), abbatterlo in modo tale che il turista che arriva possa vedere il mare. E sotto ci si possono fare dei negozi e dei parcheggi. Poi bisogna ritornare sui mezzi di comunicazione. Negli anni addietro a Gabicce si facevano ‘Bellissima’, “Il gioco delle coppie’, ‘Una rotonda sul mare’. Insomma, la politica deve fare da traino all’economia. Michelacci fa dei bellissimi alberghi, ma uno mette il naso fuori e non trova più niente. Moltissimi operatori turistici avrebbero investito se l’amministrazione avesse dato il segnale”.
Che cosa pensa dell’idea di chiudere il lungoporto alle auto?
“Significa far chiudere i ristoranti che si affacciano. Se lo fanno nei 3 mesi estivi chiudo il ristorante. Sono favorevole ai gazebi sulla darsena dove mangiare ma prima ci vogliono i 300 parcheggi in centro. Senigallia e Rimini hanno creato posti-auto fuori ma non ha funzionato. Insomma, senza i posteggi nel centro, sotto il palazzo comunale e che danno direttamente in via Veneto, è sciocco parlare di pedonalizzazione”.