– Avere il 65 per cento dei suffragi ed andare all’opposizione. Tutto questo è successo a Saludecio alle elezioni dello scorso giugno. Il centrosinistra ha presentato ben tre liste, contro una lista civica che aveva come candidato a sindaco Pino Sanchini (Udeur), sostenuto a tambur battente da Forza Italia ed An, partiti che non vedevano l’ora di mandare all’opposizione la sinistra.
Sinistra che si è presentata ai saludecesi in tre tronconi. Da una parte c’era Cesare Buldrini (che ha raccolto 157 voti), ex assessore dall’80 al ’90. Poi Marino Calesini, un diessino, ex assessore dal ’90 al ’95, sostenuto da Rifondazione comunista (396 preferenze, un ottimo risultato). Ds e Margherita si sono presentati con Lapi, un ragazzo sconosciuto imposto dagli strateghi riminesi della politica. Voti raccolti: circa 500.
Nei mesi delle lunghe ed estenuanti trattative Pino Sanchini doveva essere il candidato a sindaco del centrosinistra (curiosità: Sanchini ha corso alle provinciali alleato del centrosinistra), poi il caso orchestrato dagli uomini ha giocato la carta Lapi. Che la storia possa insegnare.