– Rimini, Forlì, Ferrara e Piacenza assieme: nasce la grande Cooperativa di Garanzia del sistema CNA.
I presidenti e direttori delle Associazioni provinciali e delle Cooperative artigiane di garanzia di Rimini, Forlì, Ferrara e Piacenza si sono riuniti, nei giorni scorsi, siglando un Protocollo d’intesa che sancisce la decisione di avviare un percorso di aggregazione finalizzato alla costituzione, entro il 2005, di una unica Cooperativa interprovinciale di garanzia, attraverso un processo di fusione per incorporazione.
La nascita di questa nuova aggregazione finanziaria, collegata al mondo dell’artigianato e delle piccole medie imprese, è destinata a incidere sensibilmente sul panorama regionale dei Confidi, nel quale si farebbe strada un soggetto autorevole, dalle ragguardevoli dimensioni economiche, finanziarie e territoriali: tali da diventare la prima Cooperativa artigiana di garanzia dell’Emilia Romagna.
Già ora i numeri lo permetterebbero: le quattro Cooperative di garanzia CNA di Ferrara, Forlì, Piacenza e Rimini hanno garantito, complessivamente, nel 2003, fideiussioni pari a 138 milioni di Euro, per 3.100 pratiche; dispongono, inoltre, di un pacchetto di oltre 14 mila soci.
La super Cooperativa di garanzia interprovinciale CNA ha obiettivo primario di rendere più forti le imprese, che potranno contare su una struttura più robusta e patrimonializzata, in grado di interagire con la Regione, le banche e le istituzioni del territorio, da una maggiore autorevolezza.
Il rapporto tra imprese e sistema bancario è destinato a subire profonde trasformazioni, in seguito alla applicazione degli accordi di Basilea 2 e delle nuove normative sul credito, tra le quali la Legge Quadro sui Confidi. Il mondo del credito agevolato, rappresentato dalle Cooperative artigiane di garanzia facenti capo al sistema CNA, da tempo sta esaminando possibili soluzioni, atte a impedire che queste radicali innovazioni comportino una penalizzazione a danno delle aziende artigiane e delle piccole e medie imprese.
Si passa, in definitiva, da una condizione sostanzialmente difensiva, volta ad impedire, il più possibile, gli effetti negativi prodotti dai nuovi accordi di Basilea e dalle trasformazioni nel mondo finanziario, ad una posizione di attacco, orientata alla volontà di incidere e determinare politiche innovative, più favorevoli e avanzate, a beneficio del mondo dell’artigianato e delle piccole e medie imprese locali.