– Fosse un’azienda si potrebbe dire: risultati economici in controtendenza rispetto al polso economico provinciale e nazionale. Così si presentano i numeri 2003 delle 141 cooperative che aderiscono alla Legacoop della provincia di Rimini. Infatti, sale il fatturato, salgono gli occupati (più 0,5 tra i soci, più 11,7 tra i dipendenti), aumentano gli investimenti. I settori trainanti sono due: quello delle costruzioni e quello dei servizi.
” E’ un risultato positivo – dice Giancarlo Ciaroni, il presidente provinciale, passione vera per la terra con uno degli orti-giardini più interessanti della provincia che cura direttamente con un’attenzione di prim’ordine -, anche se ci sono problemi in alcuni settori: la pesca, l’agricoltura ed il balneare”.
“Tutti si meravigliano – continua il presidente – del calo turistico del 2004, ma i sintomi che il Riminese fosse in affanno si leggevano anche l’anno scorso. Invece, ritornando ai nostri numeri il merito va all’attività immobiliare ed ai servizi. E su questo va detto che la cooperazione riesce ad avere la capacità di cogliere quello che arriva dal mercato. In ogni caso, i segnali all’orizzonte si fanno vedere. Ad esempio, la redditività nell’edilizia sta diminuendo. E, rispetto ad un paio di anni fa, quando era difficile reperire personale, oggi sul mercato c’è manodopera che si offre, magari non specializzata”.
Ciaroni entra nelle pieghe dei settori. Argomenta: “L’edilizia non è sostenuta dagli investimenti pubblici, ma dai privati. E tale trend non credo che possa durare all’infinito. Sul turismo invece stiamo perdendo la capacità di essere ospitali. Per frenare la perdita di clienti, pubblico e privato stanno effettuando grossi investimenti. Solo che la Romagna, tirando le somme, è diventata troppo cara. Fare una settimana da noi costa più che in tantissimi posti del Mediterraneo, Mar Rosso e non solo. Piano piano stiamo perdendo quote di mercato. Nel futuro dobbiamo abbandonate la quantità a favore della qualità. Ed a giugno non c’è stata la grande crisi grazie al turismo legato agli avvenimenti: Fiera del Fitness, le manifestazioni sportive. Con l’invecchiamento degli albergatori si stanno trasformando le pensioni in residence. E questo dismissioni degli alberghi potrebbe essere ancora più deleterio e non è certamente la risposta. Una delle soluzioni sarebbe l’accorpamento di più alberghi. Diciamo che la ricreazione è finita, che è ora di tornare alla sostanza, al lavoro”.
“Sul fronte dei servizi – continua Ciaroni – noi avanziamo perché il pubblico arretra, lasciando degli spazi da coprire, da una parte. Dall’altra, una società che invecchia, senza la protezione della famiglia patriarcale, richiede assistenza”.
Quale futuro? Ciaroni: “A livello nazionale si ha bisogno della concertazione tra le varie parti sociali e più investimenti sulla ricerca. L’Italia non può che competere che con la qualità. Spostandoci a livello locale: va proseguita la destagionalizzazione, attraverso la realizzazione del centro congressi, risolvere i nodi che rendono poco accessibile la riviera (viabilità, metropolitana di costa ed aeroporto) e fare degli investimenti una rete a livello provinciale”.