– Il sindaco Domenico Bianchi “svela” l’appartenenza politica: “Dal ’93 non faccio più vita politica attiva; mi sento vicino ai Comunisti italiani. Cosa che ho detto ai dirigenti diessini ed a quelli di Rifondazione comunista”.
“In qualche modo – continua Bianchi – sono stato indicato dai cittadini e dai dirigenti diessini, come il presidente del Circolo Arci, ad esempio”.
L’elezione di Bianchi è figlia, per certi versi, del caso. Fuori da qualsiasi gioco politico da almeno un decennio, la scorsa estate su un giornale, tra i tanti nomi, esce il suo come papabile alla successione di Sergio Funelli. Il là lo dà Antonio Menghi, Rifondazione comunista, che lo contatta per conoscerlo e parte dalla vetta della montagna il suo nome; un tam tam che a marzo diventa una valanga inarrestabile: sarà il candidato del centrosinistra.
Dalla sua ha un prestigio riconosciuto in molti ambienti: da quelli sociali a quelli sportivi, passando per gli economici. Inoltre, è originario di Montalbano, dove ha vissuto fino a 27 anni, che nella piccola storia marignanese ha sfornato altri due sindaci: Duilio Migani e Donati.
E Montalbano il 9 luglio organizza una serata per festeggiarlo. Afferma Bianchi: “Quando ho fatto il giro delle frazioni ho sempre detto: ‘A so’ de’ Mont’. A Montalbano era scontato: non l’ho mai detto. Lassù mi hanno chiesto solo due cose: mettere mano al parco. Vogliono che sia vivo. L’altra è dare una mano alla Festa della Madonna del Mare. In questo momento si sta realizzando la piazzetta, intervento opera di chi mi ha preceduto. E credo che a San Giovanni si riesce a governare bene grazie al lascito di chi ci ha preceduto: prima la sinistra e poi il centrosinistra”.
“L’altra opera che faremo a Montalbano – continua Bianchi – sarà la pista ciclabile che collegherà la frazione al capoluogo. E, dato che ci siamo, allargheremo anche la carreggiata”.
A chi gli chiede qual è la prima vittoria da sindaco, risponde: “Non c’è nessun dubbio: il risultato elettorale, andato al di là delle mie aspettative. La seconda vittoria è l’entusiasmo di chi mi sta intorno. Vorrei dire che Bianchi non farà mai la prima donna. La quantità di voti ed entusiasmo significano che su di me ci sono tante aspettative. Il cittadino chiede attenzione per i problemi che hanno sotto casa: da Montalbano a Pianventena: verde, presenza del vigile, lo spostamento e la pulizia di un cassonetto, i parcheggi, il traffico”.
E la prima sconfitta? Bianchi: “Non ci sono dubbi, il mancato accordo con Rifondazione comunista. Tuttavia, la loro e nostra scommessa sarà misurarsi sui problemi e trovare le convergenze. Vorrei anche aggiungere che al tavolo politico della maggioranza saranno presenti anche i Comunisti italiani e l’Italia dei valori di Di Pietro. I due partiti non sono rappresentati in giunta ma ci hanno dato l’appoggio durante le elezioni”.
Quali strade deve seguire la sua amministrazione? Bianchi: “Vorrei partire dalle mie tre ‘P’: persone, programma e partecipazione. Partecipazione non è andare a raccontare ai cittadini le cose da fare. Ma saranno loro, i cittadini, ad indicarci che cosa fare. Ad esempio durante la campagna elettorale è venuto fuori con forza il problema della casa, lacunoso nel nostro programma elettorale. Abbiamo in mente un piano triennale che possa dare una risposta ai marignanesi; finora tanti, causa i costi inaccessibili, sono stati costretti ad andare ad abitare in altri comuni. Un altro punto forte sarà la costruzione della circonvallazione per Tavullia ed allacciare la zona industriale alla circonvallazione di Cattolica”.