– Sempre più dinamica, sempre più aggressiva e vincente, la politica economica della Fiera di Rimini, una delle aziende più potenti della provincia, con un bilancio proprio di 51,5 milioni di euro nel 2004, ma capace di generare ricchezza nella sola provincia per circa 500 milioni di euro. Con il presidente Lorenzo Cagnoni, punta di diamante dei Ds papabile come sindaco di Rimini, che la guida con accortezza non meno che forza.
Dopo aver consolidato le attività che si svolgono nel nuovo quartiere fieristico, sta puntando ai mercati “esteri”, dove per esteri si intendono gli interessi fuori del Riminese, sia in Italia, sia in altre nazioni. Questa è forse la chiave di lettura più importante dall’incontro con la stampa avvenuto lo scorso 7 settembre per presentare i fatturati relativi al primo semestre: meno 3 per cento rispetto al budget preventivato.
Fiera di Rimini ha sul proprio tavolo di lavoro l’organizzazione di 4 nuovi eventi: uno a Rimini e tre fuori.
In casa, si terrà nella prossima primavera il “Bike Show Rimini”.
Le manifestazioni esterne. A Roma, nell’ottobre del 2005, si presenterà l’edizione autunnale di Enada.
Nel gennaio del 2006, questa volta a Bologna, insieme ad Assosport (l’associazione di categoria), si mette in piedi “Supersport”, una manifestazione sull’abbigliamento sportivo.
Sempre nel 2006, ma questa volta in primavera, e sempre a Roma, è previsto un nuovo momento sul turismo.
L’altro progetto importante sarà esportare in giro per il mondo Festival internazionale del fitness. Le tappe: Monaca di Baviera, San Paolo, Pechino e Mosca.
A questo va aggiunto che Fiera Rimini si pone come il gestore più autorevole per andare a governare il nuovo Palacongressi di Roma ed ovviamente quello di Rimini.
Dunque, sempre più, Fiera di Rimini va a competere e ad esportare il Made in Rimini all'”estero”, un bel segnale in un momento di crisi delle imprese nostrane.
Oggi, Rimini, in termini di fatturato, si pone al terzo posto in Italia, dietro Milano e Bologna.