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– Il confine romagnolo si spegne dolcemente alla periferia di Cattolica, nella più tranquilla landa baciata dal sole e dai venti, in un fazzoletto di terra denominato “Orto”, ultimo baluardo di frontiera, oltre la quale l’austero maniero di Gradara, vigila imperterrito il suolo marchigiano. L’Orto, benevolmente concesso in comodato da Francesco Priori ad un gruppo di amici è simpaticamente incolto. L’entrata rigorosamente “protetta” da un cancello sgangherato, offre nel suo interno una strana visione, colorata da un arredamento “trend”. Sedie, tavolo e cucina da campo, sensibilmente dissimili tra loro, di fattura e d’epoca, alcuni allo stremo della loro esistenza, sono il gioioso contorno di un antico arbusto, la cui natura indefinita ha permesso alla fantasia di classificare come “Albero della felicità” e vediamo perché.
Il selezionato gruppo di amici cattolichini (d.o.c.g.) volutamente privi di tessera e statuto, s’incontrano da anni nei pomeriggi temperati, per risolvere i problemi del mondo, esprimendosi esclusivamente nel più arcaico dialetto romagnolo. Seduti attorno all’albero della felicità, a volte tra rustide e Sangiovese, si accende la voglia di vivere nella più genuina tradizione, vera garanzia di sopravvivenza di una cultura popolana, fondamento della più mitica civiltà. Questi i fortunati protagonisti del piacere.
Silverio Bacchini, conosciuto da tutti come “Ciboy”, marinaio, motoscafista, bagnino. Il corpo a Cattolica, la testa in Australia, emigrato per dieci anni tra i canguri, i suoi racconti attenti e rocamboleschi, animano sempre le menti di fantastiche realtà intensamente vissute.
Ben-Urr Bacchini, fratello di “Ciboy”, simpatico componente dell’allegra compagnia, sempre sorridente, attivo nel delicato impegno della trasformazione dell’uva in vino. La sua Ape, veicolo di fondamentale importanza per i trasporti di sussistenza della compagnia, non gira mai a vuoto.
Sergio Bacchini, fratello di “Ciboy” e Ben-Urr, funzionario comunale in pensione, è certamente l’intellettuale del clan Bacchini, i suoi interventi nei dibattiti dell’Orto sono sempre pacati e ragionati, dando respiro ai toni e ai contenuti, quasi sempre di grande levatura… dei bicchieri.
Sante Bacchini, omonimo dei tre fratelli. Sante è residente negli Stati Uniti, nel New Jersey, le sue radici cattolichine sono talmente profonde che la presenza con gli amici dell’Orto, sono la linfa vitale nella più tradizionale continuità. Ogni anno puntuale come una rondine, torna per dare il suo affettuoso e cordiale contributo valorizzando piacevolmente i dialoghi con notizie d’oltre oceano ripulite e aggiornate.
Franco Cecchini, un vivace marinaio d’altri tempi, carico di ricordi, instancabile narratore di fatti e avvenimenti di precise epoche. I suoi racconti continuamente animati di genuino entusiasmo, coinvolgono gli uditori favorendo i più piacevoli interventi.
Mario Del Bianco detto “Cagnet”; chi non conosce “Cagnet” a Cattolica è sicuramente fuori giro. Credo che una persona così versatile non esista nell’intero globo. Ha fatto e fa di tutto. Bagnino, marinaio, muratore, agricoltore, operatore ecologico comunale, giardiniere, ecc…. più volte marito, ma soprattutto attore… questo in maniera esemplare e continuativa. Tra vere e inventate, parla un’infinità di lingue. Resta di fatto che è simpatico personaggio, anzi un grande Personaggio. La nota allegra con la sua presenza è certa, inoltre, con il potere di scacciare tutti i più brutti pensieri.
Giuseppe Gerboni, un anziano signore, Maestro della nutrizione. Un raffinato conoscitore dei prodotti alimentari di vario genere, marche e viveri attuali e di remoti periodi. Le discussioni relative alla mangiatoia, sono tutte a suo favore. E con lui, tutti i Salmi finiscono in gloria.
Domenico Leonardi, “Miro”, il suo contributo alle conversazioni dell’Orto, sono più volte di cultura politica, i suoi approfondimenti evidenziano preparazione e logica, ma è sempre difficile trovare la compagnia disposta all’impegnativo ascolto. Tutti d’accordo, però, quando porta al desco un selezionato pesce di stagione, risultando imbattibile conoscitore della tipologia ittica nostrana.
Plinio Mascia “il Finanziere”, sottufficiale delle Fiamme Gialle in pensione. Sardo di nascita, ma cattolichino di fatto. Cacciatore appassionato, ai limiti dell’Orto, custodisce una muta di cani da caccia, che assieme a gatti selvatici, talpe e rettili stagionali, più uccelli notturni e diurni di vario tipo, costituiscono una ricca fauna ambientale. “Il Finanziere”, uomo di legge, evidenzia sempre un carattere legato alla delicata professione, ma dopo i primi contatti, l’allegria romagnola lo conquista. Piacevoli e ricchi di contenuto sono i suoi interventi nei profondi dialoghi… culinari.
Giuseppe Perazzini, detto “Burrasca”, altra figura nota nel firmamento locale di una Cattolica sempre più inghiottita dal turismo e dalle aziende griffate del naviglio da diporto.
Quando il cigolio del cancello dell’Orto si ode da vicino, entra “Burrasca”, sorridente, gioioso, felice e allegro, sempre così… e inizia la festa. Stappate le bottiglie, si mette ai fornelli, basta ciance, fra poco si mangia. E’ un simpatico cuoco occasionale, venditore di derrate per alberghi, ecc…. ma ciò che sicuramente sa fare meglio è vendere parole attraverso un’immagine allettante e convincente, assai rara in questi tempi.
L’autunno è arrivato, le prime nebbie vedranno “Ciboy” e Ben-Urr avvicinarsi mestamente al fatidico cancello, due colpi di grimaldello per la finta chiusura. L’ultimo brindisi alla salute del romantico “Orto”, naturalmente senza addii ma solo arrivederci. Un poetico romagnolo come Tonino Guerra, certamente, direbbe la sua in quella gaia e allegra compagnia, chissà se questo segnale di fumo salirà sino a Pennabilli nella sua tranquilla villa.
di Raul Adams