– Forse il primo ad essere sorpreso dello straordinario successo elettorale è l’attore indiscusso: Daniele Imola, il sindaco diessino uscente, al centro di critiche furiose sia tra gli alleati, sia tra gli avversari.
E’ stato riconfermato per altri 5 anni alla carica di primo cittadino con una caterva di consensi in una tornata elettorale con ben 6 candidati a sindaco e le favolose 16 liste. Andiamoli a vedere questi numeri da record, assoluti ed in parallelo rispetto a 5 anni fa. La sua lista ha mietuto il 60,98 per cento dei voti (52,18 per cento nel ’99). Ma la prestazione di Imola non si è fermata qui. Ha ricevuto “apprezzamenti” personali importanti. Infatti, i Ds per il Consiglio comunale hanno toccato quota 40,6 per cento (8.611 voti); era il 33,16 nel ’99. Mentre alle elezioni provinciali, il suo partito, i Ds, non hanno raccolto che un “misero” 36,2 per cento. La differenza, quel 4 per cento, è la dote portata da Imola.
La festa di Imola, è stata completata dall’ottimo risultato elettorale dei partiti che lo hanno sostenuto. I socialisti dello Sdi sono passati dal 3,71 al 4,75. I Verdi: dal 2,20 al 3,44. Rifondazione comunista: dal 3,07 al 4,35. L’unico partito di maggioranza ad aver smarrito il consenso è stata la Margherita. Si è attestata al 6,24 per cento, mentre 5 anni fa con le due compagini, Quadrifoglio e Democratici, portarono a casa il 10 per cento.
Se il centrosinistra ride, per contrappasso, il centrodestra più che piangere dovrebbe riflettere. Si è presentato diviso, litigioso ed anche un po’ sguaiato (roba da bar) negli attacchi personali ad Imola.
Molto probabilmente la delusione è stato Marzio Pecci, il candidato a sindaco di Forza Italia. Campagna elettorale ficcante, aggressiva, ma voti pochi. Si è fermato ad un misero 15,53 per cento. L’unica consolazione, per modo di dire, è data dal fatto che Forza Italia alle comunali ha fatto meglio di 5 anni fa. Allora riuscì a raccogliere il 13,15 dei voti; questa volta il 14,7. Va detto che alle provinciali Forza Italia ha preso quasi il 20. Dunque: riflettere, riflettere, riflettere.
Flora Fabbri, ex Forza Italia, vicino a Cl (Comunione e liberazione) a capo di una lista formata da ex socialisti, An, Udc, Lele Montanari, ha conquistato il 20,02 per cento: un ottimo risultato.
Esce ferita An. La percentuale era del 14,2 nel ”99. E’ del 7,52 oggi. E’ mancato Giancarlo Barnabè.
Ma il capolavoro di Imola non è stato la meta elettorale, ma la squadra. Paura di andare al ballottaggio, non ha perso un voto. Infatti, ha formato una coalizione che va dall’Udeur a Rifondazione comunista. Ora dovrebbe essere meno solista nel governo della città. Dovrebbe riscoprire l’Imola di quando faceva vita di partito e scorrazzava Veltroni sulla sua Duna: con orgoglio.
di Claudio Saponi