– Con Alessandro Ferroni, non c’è nulla di più vero che le cose viaggiano sulle spalle degli esseri umani. Cinquantotto anni, sposato, due figli, morcianese purosangue, per il terzo anno gli è rinnovata la presidenza della sezione morcianese dello Ior (Istituto oncologico romagnolo). L’associazione fondata 25 anni fa, ha avuto altri due presidenti: Romeo Paci e Cleto Quadrelli. Oggi, conta una sessantina di iscritti e si muove su due fronti.
Il primo. E’ reperire i fondi. “Mi sembra che ci stiamo riuscendo – dice Alessandro Ferroni -. Nel 2001 abbiamo raccolto circa 4.000 euro. Mentre l’anno scorso siamo arrivati a 14.000. Quest’anno supereremo i 18.000. I risultati li raggiungiamo attraverso le cene (l’8 marzo, l’ultima il 27 novembre alla ‘Pescaccia’), le gite (un paio all’anno ed ognuna porta circa 2.000 euro). I fondi vengono impiegati per l’assistenza, per l’acquisto di macchinari e per la ricerca. Sulla gestione delle risorse lo Ior ha ricevuto l’oscar della trasparenza. Risorse che vengono così distribuite: 20 per cento nelle gestione, il 9 per l’informazione e la promozione ed il 71 per la cura, l’assistenza e la ricerca”.
“L’altro fronte – continua il presidente – è portare a conoscenza dell’opinione pubblica i nostri scopi. Più ci si fa conoscere e più la gente si avvicina. Organizziamo anche incontri pubblici. Ad esempio, in collaborazione con i medici di famiglia e gli oncologi abbiamo organizzato assemblee pubbliche su alimentazione e fumo alla sala del Lavatoio: gente in piedi. Va ringranziato Geo Agostini, l’ex presidente dei medici di famiglia, e Patrizio Migani, il nuovo presidente”.
Alessandro Ferroni ha una bella storia personale. Di solida famiglia cattolica, da giovane ha fatto parte delle Acli. Successivamente, insieme a tanti altri aclisti, entra nel Partito socialista, riconoscendosi nella corrente di Riccardo Lombardi, un vero e proprio galantuomo d’altri tempi. Uomo di cui l’Italia può essere fiera. Altro passo sociale, dopo la “scomparsa” dell’eredità politica socialista, entrare nell’Ulivo.
Il morcianese possiede molti interessi: canta nel coro di Morciano, cura il giardino e l’orto, ama i vini (fatto un corso di sommelier). Altre sue passioni: camminare (andato anche a Roma) con un gruppo di amici, stare in famiglia (fare la spesa, fare il nonno). Nel suo giardino ci sono due ulivi: da uno sventola la bandiera della pace.
di Claudio Saponi