Mi concedo subito due esemplificazioni locali che mi permetteranno di illuminare meglio… ed a tutti, anche a quanti non allenati con la filosofia, il mio pensiero, tutto sommato semplice.
La campagna di San giovanni in Marignano, a detta dei tecnici o esperti del settore, fra i quali il mio stesso cognato, il dottor Massimo Piccari, già direttore dell’ufficio agricoltura della Provincia di Rimini avendo terra di riporto del vicino fiume Conca, è fra le più fertili e preziose della zona.
Ebbene, a vista d’occhio, anche un tonto riesce a prevedere che nel giro di pochi anni verrà quasi interamente cementificata. Non occorrono molte parole per illustrare le ragioni… diciamo di questa scelta… buona o cattiva che sia.
Ponendo nelle scelte al primo posto il profitto, capito subito che il ricavo di un palazzo… una volta sbloccata e resa edificabile l’area, è non solo più alto, ma ha pure il vantaggio non piccolo, di essere immediato!
Moriremo… meglio dire, staremo male, affogati nel cemento, ma con la grande e benefica consolazione di farlo… con un bel deposito in banca! In casi come questo, chiamarlo Dio Quattrino non è pleonastico e neppure scorretto!
Se comanda lui… le vicende devono necessariamente andare in questo modo! Mancheranno i campi, degli alberi che producono ossigeno… forse diminuiranno gli uccelli, però avremo tanti bei vasi di gerani sul davanzale delle finestre di casa! “Piutòst che gnint, l’è mej piutòst!”.
Il secondo esempio che porto è quello della cura del terreno, più in particolare dei fossi, o scoli che dir si voglia! Chi ha voglia… senza remunerazione, di tenerli liberi e funzionanti?
Comportandoci alla lunga in questo modo… dovremo tutti quanti… soprattutto quanti abbiano nella prima pianura dopo i colli, come Morciano, pregare intensamente perché “Dio ce la mandi buona”… intendo naturalmente la stagione! Diversamente, con tale canalizzazione idrica ormai dissestata, il pericolo di allagamento ed inondazioni è molto, molto prossimo… anzi, quasi certo!
Anche qui ritornano facilmente alla memoria i saggi vecchi detti popolari: – Prevenire è meglio che curare! – …ma come cosa ci guadagno a prevenire? Se succederà qualcosa di grave… ci pensrà Pantalone! …cioè il governo. Ma, vedi caso, lo Stato siamo noi! O questa è una bugia?
Sin qui, con i due esempi citati, ho posto in contrapposizione dialettica due beni. Da una parte il denaro ed il cosiddetto “affare”, dall’altra la salute e la qualità della vita.
Ma, secondo me, potrei ulteriormente procedere ponendomi esclusivamente su un terreno economico… trascurando cioè la qualtità della vita! Perché oso mai dir questo?
Tutti ormai facilmente si rendono conto che la floridezza del Turismo Balneare, o della Riviera Romagnola, incomincia a sentire la crisi! L’alternativa al mare di Rimini, Riccione, Cattolica si sono moltiplicate di brutto… ed offrono cose anche migliori.
Gli stessi operatori turistici ormai sanno che scialuppa di salvataggio del nostro Turismo Balneare è il nostro immediato entroterra, ricco non solo di storie e di opere d’arte, ma anche di una splendida natura! Se noi… con tanta tenacia e diligenza mandiamo nel casino quest’ultima… tutto il sistema (non parlo tanto dell’ecosistema!) va a carte e quarantotto! Socialmente parlando guadagneremo dieci per poi perdere cento!
*Parroco a Montefiore, già direttore del settimanale il Ponte
di Piergiorgio Terenzi*