– Il pianeta olio nella provincia di Rimini a che cosa le fa pensare?
“Far acquisire dai stanziali ed ai turisti la consapevolezza sulla qualità del nostro olio. Un olio che, quest’anno, festeggia il compleanno della DOP (secondo, dopo il Brisighello, nella nostra regione). Un olio che caratterizza tutta la vocazione agricola del nostro territorio poiché qui si produce il 73% di tutto l’olio della regione… Eppure è un olio che raramente si trova sulle tavole della nostra ristorazione dentro e fuori casa. In una realtà come quella Riminese a prevalente economia turistica, il problema si pone in relazione alla qualità del nostro sistema di accoglienza: l’olio riminese di qualità deve essere alla base dei menù proposti nella nostra ristorazione anche in quella alberghiera. Capita ancora troppo spesso, invece, di vedere sulle tavole olii di qualità provenienti da altre province o da altre regioni”.
Nel 2003 il nostro olio ha ottenuto dalla Comunità Europea dopo un iter lunghissimo il riconoscimento della DOP (Denominazione di Origine Protetta), quale riflessione?
“Primo: è importante anche per l’immagine della nostra realtà provinciale. Si consideri che, attualmente a livello europeo sono registrate più di 500 denominazioni di prodotti. In Emilia-Romagna, regione ricca di sapori e tipicità, i prodotti riconosciuti DOP sono 15 (compresa la Dop dell’olio riminese), mentre gli IGP (Indicazione Geografica Protetta) sono sette.
E proprio recentemente, con gli assessori all’Agricoltura delle altre Province della Romagna, ci siamo trovati in Regione per definire un impegno comune volto ad accentuare la “tipicità” romagnola, anche accelerando l’iter verso i marchi e le denominazioni (rilasciati dalla Comunità Europea) sono in lizza: la piada, lo squaquerone, il formaggio di fossa, il castrato, la tagliata, il salame di mora romagnola”.
Qual è la sua esperienza personale con l’olio?
“In questi giorni ovvero nella stagione propria dell’oliva o meglio nella stagione ove si realizza tutta la filiera dalla raccolta alla molitura? ho fatto una vera e propria full immersion nell’olio: dalla dimostrazione della nuova macchina raccoglitrice acquistata da ARPO col contributo della Provincia alla manifestazione (quarta edizione) di Frantoi Aperti, alle manifestazioni già realizzate: vedi la Fiera di Coriano e la Fiera di Montefiore. Mentre il 12 dicembre ci sarà la X Edizione del Concorso dell’Olio Novello in tavola di Montegridolfo e, nell’anno nuova la patecipazione alla Mostra Mercato Internazionale dell’Alimentazione (MIA) di Rimini ed al Sol di Verona”.
Quale ruolo per la Provincia?
“La Provincia ha fatto e farà la sua parte coi contributi alla ristrutturazione degli uliveti e per l’acquisto di nuove macchine raccoglitrici (unico rimedio al problema della manodopera oramai in via di estinzione), con la creazione di un fondo (già a bilancio 2005) per sostenere la certificazione della Dop, con la promozione di iniziative volte alla divulgazione del consumo del nostro olio. Il prossimo, il 18 dicembre ci sarà la seconda Edizione di Orgoglio, promossa in collaborazione con Arpo, Associazione Frantoiani, Convaler, Comfcommercio e Confesercenti”.