– Nel Consiglio comunale dello scorso 23 settembre si è votato per i due consiglieri che andavano a rappresentare Morciano nell’Unione dei comuni, uno per la maggioranza (David Oddone) ed uno per la minoranza (Mario Garattoni, Lega nord). Voto che ha fatto infuriare il centrosinistra, uscito con un volantino al vetriolo. Titolo: “Voto bulgaro in Consiglio comunale”.
Dottor Luigi Liverani è così grave che la maggioranza abbia votato Mario Garattoni al suo posto?
“Più che grave, scandaloso, vergognoso, nella più assoluta mancanza di democrazia. Quella che si definisce maggioranza ha il diritto di governare, mentre noi abbiamo il dovere di rappresentare la minoranza ed è la minoranza a scegliere e non chi dà meno fastidio. Non siamo comperabili con un piatto di lenticchie; la nostra identità non è in vendita. Faremo una battaglia per portare a Morciano le regole elementari della democrazia, più volte calpestata negli ultimi anni. La cosa pubblica va gestita nel senso del dovere, con morale, come Giuseppe Mazzini ha ricordato agli italiani 150 anni fa”.
Quale idea si è fatta del sindaco Giorgio Ciotti?
“Come persona abile, capace e molto scaltra, che sa tenere a bada i suoi. I suoi amministratori non esistono. D’ora in avanti dovrà fare i conti con chi parla di politica e non di affari”.
Ciotti litiga con la sinistra morcianese a va a braccetto con il presidente della Provincia Nando Fabbri, come mai secondo lei?
“Credo che la cosa vada vista nel futuro politico di Ciotti. Pratica una politica bassa, dove non vengono fatti gli interessi della gente”.
Cosa intende per non ci vendiamo per un piatto di lenticchie?
“Vuol dire che non siamo disponibili ad operazioni non trasparenti, capaci di accontentare questo o quel consigliere. Noi non scenderemo a nessun compromesso per un contentino di tipo personale. Nostro compito è fare gli interessi della gente. Non crediamo affatto ad operazioni da prima repubblica come avvenuta con l’operazione Unione dei comuni”.
L’Unione dei comuni è un carrozzone fallito, che cosa fare?
“Ci dobbiamo mettere attorno ad un tavolo e verificare i costi dei servizi, stabilire la razionalizzazione del personale; ad esempio invece di assumere si potrebbero gestire meglio le risorse umane, con un risparmio di denaro e maggiori servizi. Tutte cose che gli attuali amministratori non vogliono affrontare”.
Di chi le colpe?
“A noi non interessano. Interessa piuttosto riparare gli errori. Non riparabili è giusto mandare tutto al macero”.
Come giudica i 4 mesi di governo Ciotti?
“Ingiudicabili perché non ha fatto niente. E senza di noi non può fare cose importanti. Se le farà, giuste lo elogeremo; sbagliate, lo criticheremo. Nella prima seduta non abbiamo contestato il discorso pletorico del sindaco che faceva acqua da tutte le parti. Dato che ha sbagliato con l’Unione, ridiscuteremo parecchie cose”.
Cinque anni fa lei si presentò candidato a sindaco col centrodestra a San Clemente, questa volta col centrosinistra a Morciano, che dire?
“E’ un gran fumo per nascondere la verità. A San Clemente ero alla testa di una lista composta da repubblicani e da uomini di Rifondazione comunista; non mi pare proprio che fossimo di centrodestra”.