– Filosofia alle spalle, Margherita Bologna è giornalista free lance per riviste di prestigio nazionali. Riccionese doc, è ritornata nella propria città da alcuni anni. E’ una delle grandi animatrici del comitato cittadino ‘Riccione per l’energia pulita’ nato lo scorso inverno.
Qual è la vostra posizione?
“In aprile l’assessore provinciale Cesarino Romani ha affermato che la raccolta differenziata va male. Noi chiediamo di dargli un grande impulso per arrivare in breve tempo all’80 per cento. Tale dato potrà sembrare alto, ma è possibile ed è dimostrato dai comuni ricicloni premiati da Legambiente. Però bisogna crederci ed attuare piani adeguati. L’esperienza di altre città dimostra che la raccolta differenziata fatta a porta a porta, senza i cassonetti, responsabilizza di più i cittadini, crea posti di lavoro ed è conveniente sotto il profilo economico. Una delle mosse fondamentali è legata all’educazione dei ragazzi nelle scuole. Il resto tocca ai comuni, alla Provincia, al lavoro di Hera”.
Qual è la vostra opinione sulla costruzione del quarto inceneritore?
“Siamo decisamente contrari. Prima perché Riccione è una cittadina turistica e non va assolutamente penalizzata. Ai cittadini ed ai turisti va offerta anche la qualità dell’aria. Non va assolutamente sottaciuto che una legge del 1934 (Testo unico delle leggi sanitarie) dice che gli impianti industriali insalubri di prima classe devono stare lontano dai centri abitati. Quindi ai politici che ci dovrebbero tutelare non si chiede altro che il rispetto della legge. La raccolta differenziata spinta è incompatibile con la quarta linea: i rifiuti o si bruciano o si riciclano. Non è assolutamente vero che la raccolta differenziata è più costosa. Quando Hera dice che non è conveniente avanza un pretesto”.
E la centrale elettrica?
“Hera ha interesse a costruirla perché ha interesse a produrre e vendere energia, ma noi del Comitato siamo contrari. L’energia va prodotta in modo pulito. L’esempio è quella foto-voltaica del bagnino sostenibile. Ad esempio tutti i capannoni industriali potrebbero essere dotati di pannelli per la produzione di energia”.