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Home Località Misano

Otto voci per il XXI secolo

Redazione di Redazione
3 Settembre 2004
in Misano
Tempo di lettura : 5 minuti necessari
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– In un mondo in cui i cambiamenti si succedono con grandi accelerazioni, dove il disorientamento politico, economico, culturale è la cifra che caratterizza l’uomo di inizio millennio, si fa viva l’esigenza di avere punti di riferimento, voci da ascoltare, figure esemplari che possono essere preziose per il cammino dell’umanità del ventunesimo secolo.
Proprio partendo da queste considerazioni la Biblioteca Comunale di Misano Adriatico, propone, a partire dal mese di ottobre un ciclo di incontri dal titolo: Visioni – voci per il ventunesimo secolo in cui otto figure di straordinaria rilevanza nella storia del pensiero verranno lette alla luce della contemporaneità.
L’apertura è dedicata alla figura di Socrate. Da quasi due millenni e mezzo Socrate insegna che nessuna verità preesiste al dialogo, che davanti alla ragione non esiste nessuna gerarchia politica, religiosa o sociale che non debba giustificarsi mediante prove logiche o empiriche. Questo suo atteggiamento irrita i potenti e infastidisce quanti sono abituati alla pigrizia mentale. Forse la “scandalosa” attualità di Socrate consiste nel ricordare l’umana necessità di una morale, in tempi di pura immagine.
Dante e l’Europa è il tema del secondo appuntamento. Il pensiero politico dell’Alighieri, giudicato da sempre inattuale e utopico, nel Medioevo non meno che nell’età moderna, potrebbe trovare oggi più di un motivo per una riconsiderazione positiva. Nel Convivio, nella Monarchia, nelle Epistole e ovviamente nella Commedia, Dante propugna infatti l’originale concetto di humanitas civilitas, come ideale universale di libertà e di pace.
Tale concetto sarebbe pertanto l’unico fine politico legittimo e fondato in quanto erede delle tre sorgenti spirituali dell’Europa: la filosofia greca, il diritto romano, la rivelazione cristiana. Esso indicherebbe pertanto l’unico autonomo senso dell’unità politica europea nel terzo millennio.
Nel terzo appuntamento la voce in scena è quella di uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Albert Einstein. Einstein è una delle figure più esemplari del nostro tempo non solo per le sue scoperte, ma anche per aver introdotto nuovi punti di vista, un nuovo, coraggioso sguardo sui problemi decisivi della scienza. Pur rivoluzionando la teoria fisica, Einstein si è sempre attenuto ad una concezione realista e razionalista del mondo, respingendo le teorie probabilistiche e incomplete della stessa meccanica quantistica.
Accanto alla figura dello scienziato emerge in Einstein anche la figura del grande umanista, pacifista, interprete sensibile dei fenomeni morali e sociali. Il rigore, il genio scientifico e l’impegno etico profusi da Einstein ne fanno una delle figure esemplari dell’epoca contemporanea.
La rassegna prosegue con una lettura estremamente innovativa ed originale di uno dei più grandi poeti moderni: Giacomo Leopardi. Nelle interpretazioni oggi prevalenti l’aspetto civile del pensiero di Leopardi viene cancellato come un’illusione giovanile, destinata a scomparire con la lucidità dell’età matura. Al contrario, in tutta l’opera di Leopardi, la coscienza della fragilità è una risorsa preziosa, perché offre agli uomini una formidabile occasione di solidarietà.
L’uomo moderno con le sue angosce, i suoi traumi, i suoi impulsi, i suoi sogni è il tema del sesto appuntamento. A parlarne sarà uno dei filosofi italiani più seguiti e apprezzati, Umberto Galimberti. Partendo dalla complessa figura di Jung, Galimberti ci guiderà attraverso i complessi paesaggi dell’anima dell’uomo d’oggi.
Il processo a Gesù, che Messori descrive come il giallo più affascinante della storia umana, sarà lo spunto per parlare del futuro della democrazia. Tale processo seguito dalla condanna di Gesù e dalla liberazione di Barabba voluta dal popolo, fu un esempio di democrazia populista?
La vicenda narrata dai vangeli duemila anni fa riassume un paradigma universale che prescinde dalla natura divina del suo protagonista: l’eterno scontro tra chi serve la democrazia e chi se ne serve, tra le ragioni del potere, della forza, dell’ideologia, del fondamentalismo, e quella della ricerca comune, del dialogo attento, della mitezza e insieme dell’intransigenza.
Epicuro con le sue meditazioni del buon vivere e del buon morire sarà la voce del penultimo appuntamento. La sua frase “Una e la medesima è la meditazione del buon vivere del buon morire”, che ritroviamo alla base di tante scuole filosofiche antiche e moderne, mostra ancora oggi la sua piena attualità e ci rinnova l’esercizio della pratica filosofica come sforzo finalizzato a prendere coscienza di noi stessi, del nostro essere al mondo, del nostro essere insieme all’altro.
Ma perchè riprendere un filosofo di 2300 anni fa per affrontare i drammi sempre uguali della morte e della sofferenza? L’ intento è mostrare che nel nostro patrimonio culturale ci sono risorse importanti, preziose gemme, che possono contribuire a prendersi cura del senso e del modo del morire e del soffrire, proprio perché si occupano del come vivere. Riflettere sul ben vivere significa per Epicuro stare nel presente, inteso come dimensione del tempo sulla quale noi possiamo influire.
L’appuntamento conclusivo è con Etty Hillesum una ragazza olandese, di famiglia ebrea, che morì a 29 anni ad Auschwitz. Nella sua brevissima vita scrisse un diario che rimase inedito fino al 1981 e che però, appena uscito, ottenne un immenso successo, paragonabile solo a quello del Diario di Anna Frank.
Perché Etty diventa proprio ora così importante per tutti noi? I motivi sono molteplici. Innanzitutto Etty ha compiuto in pochissimi anni un’evoluzione interiore straordinaria che l’ha trasformata da giovane più o meno disperata e nichilista in una persona che ha imparato a percepire la presenza amorosa del divino perfino nell’orrore del campo di concentramento di Wasterbork. Ciò che ci coinvolge pienamente, come donne e uomini del XXI secolo, è il percorso estremamente libero, poetico e psicologico, che la conduce a queste trasformazioni: una strada fatta di esperienze dirette e personali, di autoconoscimento e di ascolto.
In secondo luogo questo itinerario di pacificazione profonda, che si fa profezia e speranza per tutti noi, non si chiude mai in un progetto intimistico, ma si concepisce come lavoro concreto per l’edificazione di un mondo storico liberato dall’odio. I due livelli della liberazione interiore dall’aggressività e dalla paura, e della rigenerazione culturale del mondo, coincidono spontaneamente nella ricerca così radicalmente umana di Etty. E questa indicazione dell’indissociabilità tra lavoro interiore e trasformazione storico-politica resta il vero novum epocale, tutto ancora da vivere e da tradurre in comportamenti individuali e collettivi. Etty infine ci mostra come la verità si dia solo come incarnazione nella vita e nelle parole di chi se ne lasci investire, dando così corpo alle maggiori intuizioni filosofiche del XX secolo.

Gli incontri si terranno presso l’aula-magna dell’Istituto San Pellegrino a Misano Adriatico, Via d’Azeglio, 8 con inizio alle ore 21,00.

Ingresso libero. Info: Biblioteca Comunale tel. e fax 0541-618424 – e-mail: biblioteca@hi-net.it
Biblioteca Comunale di Misano Adriatico- Via Marconi, 9 -47843 Misano Adriatico(RN) -Tel. e fax 0541/618424 -Email: biblioteca@hi-net.it

di Gustavo Cecchini, direttore della Biblioteca di Misano

PROGRAMMA

Apre Bodei, chiude Guzzi

8 ottobre
Remo Bodei: “Socrate: il filosofo e la città”
15 ottobre
Carlo Sini: “Dante e l’Europa”
22 ottobre
Aldo G. Gargani: “Einstein: come io vedo il mondo”
28 Ottobre
Franco Cassano: “Leopardi: la forza dell’immaginazione”
5 novembre
Umberto Galimberti: “Jung: il ritorno dell’anima”
12 novembre
Gianfranco Pasquino: “Gesù o Barabba: quale futuro per la democrazia?”
19 novembre
Romano Madera: “Epicuro: la meditazione del buon vivere e del buon morire”
26 novembre
Marco Guzzi: “Etty Hillesum: un cuore e un mondo da pacificare”

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