– Marzio Pecci, 52 anni, professione avvocato, riccionese che abita a Cattolica, è stato il candidato a sindaco per Forza Italia lo scorso giugno. Le urne non lo hanno premiato, però è uno dei 4 socialisti che siedono nel Consiglio comunale (per la maggioranza: Stelio Bossoli e Loretta Villa, Gianni Bezzi, gli altri tre).
Pentito di aver condotto una campagna elettorale troppo aggressiva?
“No. Per niente. Credo che tale campagna abbia pagato nelle urne. Siamo la prima forza di opposizione; con i nostri consiglieri che sono passati da 4 a 5 rispetto al ’99. Nonostante che due Flora Fabbri ed Alberto Gnoli fossero usciti dal nostro partito e corressero con liste avverse. Il risultato del centrosinistra era prevedibile perché la mia candidatura ha costretto Daniele Imola ad un’alleanza con Verdi e Rifondazione; due forze avverse al riformismo, modernità ed alla crescita della città”.
Imola l’ha denunciata per diffamazione, come stanno le cose?
“Per quel che mi riguarda la polemica è soltanto politica; da parte mia non c’è mai stata la volontà di diffamarlo, la stessa cosa vale per la sua amministrazione e gli uffici dell’edilizia. Ho soltanto informato delle illegalità commesse dall’ufficio all’urbanistica e rilevate dalla magistratura. Imola ha scelto la strada giudiziaria. Confido nel fatto che la magistratura svolga diligentemente il proprio lavoro, verifichi ed approfondisca le responsabilità accertate dai periti. Non mi devo preoccupare io ma il sindaco Imola ed i suoi uffici. Ritengo che sia una scelta sbagliata combattere l’avversario col sistema giudiziario. Da 15 anni l’obiettivo dei comunisti è di eliminare gli avversari per via giudiziaria”.
Lei è un ex socialista che nel ’99 ha corso a Gabicce Mare con i Ds, non è contraddittorio?
“In quell’occasione si trattava di una lista civica, dove i socialisti partecipavano in base ad un accordo di programma con il fine di rinnovare la città nell’ambito turistico”.
Lei urla contro i comunisti, ma è anche un associato di Slow Food, un’associazione vicina culturalmente ai Ds…
“Sono un socialista di Forza Italia, dove le mie idee hanno trovato spazio. Sono socio di Slow Food, così come sono il presidente regionale della Fondazione Silone, così come sono socio fondatore della Fondazione Craxi. La mia è una cultura della sinistra riformista. E mi vanto di appartenere all’associazione di Slow Food”.
Quali sono i suoi rapporti con i socialisti della maggioranza?
“Ottimi. Speriamo che ci siano maggiori sviluppi a beneficio della città”.
Oscar del Bianco ed Ilio Pulici affermano che si esce dalla crisi del turismo innovando, che cosa dice?
“Credo che vadano raccolte le disponibilità degli albergatori-imprenditori, dei bagnini-imprenditori e degli altri imprenditori veri. Oggi, fare turismo non è soltanto vendere mare ed ombrellone, ma va venduto un pacchetto generale fatto anche da cultura, ambiente, sport, eno-gastronomia, congressuale, shopping ossia diversi turismi. Le nostre strutture alberghiere vanno trasformate con l’obiettivo di stare sul mercato 12 mesi”.
Ci sono dei modelli da seguire a Riccione?
“Al momento potrebbero essere quelli più dinamici. Penso a Leardini, al Mediterraneo, all’Atlantic, al Savioli Spiaggia, al Des Bains. Va individuato un target di clientela medio-alta e lavorare. Anzi, dobbiamo recuperare la nostra clientela degli anni Sessanta; perché Riccione è un prodotto rispondente alle loro aspettative. Purtroppo questo cliente degli anni Sessanta è cresciuto e Riccione no. Mentre per l’amministrazione comunale innovare significa concedere gli strumenti urbanistici per consentire agli imprenditori di adeguare le strutture. In tale senso nel nostro programma avevamo uno sviluppo urbanistico verticale”.