E finalmente… – E venne il giorno del giudizio: dopo una lunga, dura, contrastata campagna elettorale ecco chi ha vinto e chi ha perso.
Daniele Imola Ha messo insieme una coalizione numerosa e composita, dal centro che più centro non si può (AP-UDEUR) fino al diavolo di Rifondazione recuperando anche i Verdi, provenienti entrambi da 5 anni di opposizione. A Imola adesso il difficile compito di tenerli tutti uniti fino al 2009. Il risultato è stato strepitoso, oltre le attese, circa il 62%, frutto di una campagna elettorale intensa, casa per casa, come si faceva una volta.
Imola si è reso disponibile a sostenere anche le iniziative degli altri partiti della coalizione consapevole che il suo successo sarebbe dipeso anche dal risultato dei suoi alleati. Ha saputo gestire con nervi saldi la prima minicrisi con lo Sdi per la solita caccia alla poltrona più “visibile” delle altre. Complimenti e auguri.
Ds L’unico comune in cui il partito dei Ds ha aumentato i voti; grande presenza sul territorio, candidati scatenati a caccia di voti e di preferenze personali. Un’unica ombra: il successo di Fabio Galli, il più votato, segretario del partito. Si dice che su di lui sono state convogliate circa 150 preferenze attribuite 5 anni fa a Pasquale Schiano, questa volta non candidato per disaccordi con Imola; forse il partito ha voluto dare un segnale a Imola, tu sei forte, ma noi altrettanto.
Sdi Dopo la scomparsa di Paolo Tempera e la fuga di Tirincanti e Bezzi verso destra, pochi avrebbero scommesso sui socialisti. Invece hanno avuto un buon risultato che hanno subito fatto pesare per avere quella “visibilità” di cui sopra. Chi è stato nei seggi dice che molti voti per lo Sdi avevano il voto disgiunto per il sindaco, non Imola ma la Fabbri. Ottima prova di fedeltà.
Verdi e Rifondazione Ottimi risultati elettorali; sono i partiti che hanno scommesso di più su questa coalizione, hanno lavorato per diversi mesi con Imola e i Ds sul programma con l’obiettivo di spostare a sinistra la coalizione, facendo arrabbiare la Margherita e lo Sdi che non li volevano, soprattutto ai Verdi. In campagna elettorale, sui Verdi si sono scatenati i partiti del centrodestra, ma visti i risultati dei Verdi e quelli degli altri (vedi Rinascita per Riccione), bisogna rendere merito del lavoro svolto.
Flora Fabbri e Marzio Pecci Non basta fare campagna elettorale con le Smart e con i camper. Nonostante accordi trasversali e confusionari hanno raccolto poco, soprattutto in zone a loro favorevoli, parrocchia di don Giorgio e zona mare. I cittadini non hanno gradito i toni aggressivi e retrodatati (ancora con i comunisti), ma soprattutto la crisi di idee per la gestione della città.
Margherita Puntavano a un risultato più brillante, ma hanno perso elettorato verso altri partiti. Evidente la disputa interna tra l’area Ortalli/Savoretti e Cavalli, testa a testa per dividersi il voto del partito. Tra loro è finita in pareggio.
Rinascita per Riccione O meglio la strana coppia Montanari/Albanesi. Gli ex elettori di Lele Montanari non hanno gradito il patto con Albanesi (Nuovo Psi) e soprattutto l’affiancarsi ad An per sostenere la Fabbri. Dicono che “Lele è andato nel pallone”, per non dire di peggio; non ha pagato la sua campagna elettorale contro i Verdi, nonostante qualche ex verde candidata nella sua lista.
AN e Forza Italia Pesante batosta per An che ha pagato la sovraesposizione della Fabbri. Forza Italia ha scontato una campagna che ha visto la Mulazzani e Ciabocchi nel ruolo di insultatori di Imola e dei comunisti che lo appoggiano, Berlusconi docet. Nel primo consiglio comunale la Mulazzani è già riuscita a litigare con la Fabbri, ma questo è un disco che la gente si è stancato di ascoltare.