– “Bisogna sapere da dove si viene, per poter affrontare il futuro”. Così il sindaco Sandro Tiraferri ha sintetizzato la bontà del libro “Misano com’era una volta. Racconti e testimonianze del Novecento vissuto da noi” (Raffaelli Editore, 178 pagine, 15 euro). A cura di Michela Taddei Saltini, il volume è stato presentato lo scorso 13 maggio al Centro Del Bianco alle quattro e mezzo del pomeriggio. Erano presenti molti anziani. Alla fine della cerimonia ufficiale, i nonni del Centro hanno offerto crostate, ciambella e vino (da leccarsi i baffi).
L’opera rappresenta la memoria orale del secolo passato solidificata nelle pagine del volume. Reca le testimonianze del periodo tra le due guerre e della Seconda guerra mondiale di 13 misanesi: Sorgiamo Del Bianco, Giuseppina Masini, Giovanni Muccioli, Pietro Ricci, Guglielmo Fabbri e Velmina De Luigi, Mario Busi, Franca Bacchini, Antonio Sensoli, Antonia Signorini, Gualtiero Bellettini e Maria Castellani e Guido Berardi. Attraverso i ricordi affiora uno spaccato di comunità dell’altro ieri ma che sembra lontanissimo: la vita quotidiana, la famiglia, la scuola, il lavoro, le feste, il mangiare nei giorni di festa e nei giorni comuni, l’amore, le case chiuse, la guerra.
Le due montagne più alte, con l’ombra lunga fino ad oggi, partorite dalla memoria sono la fame e la guerra. Oggetti di riflessione per il presente, che dovrebbe aiutare a comportarsi meglio.
Dedicato a Guerrino Semprini, uno dei misanesi di Misano Mare più vecchi, scomparso la scorsa estate, il libro è anche un contenitore di molte fotografie color seppia (peccato che non siano corredate da nomi e cognomi per renderle ancora più vive e vicine). Le immagini sono portatrici di concetti immediati, travolgenti. Attraverso i vestiti, le acconciature, gli ambienti, gli atteggiamenti, le pose, si riesce a penetrare quegli anni non proprio ricchi di roba, ma dove c’era una dignità composta, semplice, rigorosa.
“Negli anni a venire – racconta Flavio Carlini, assessore alla Cultura – l’amministrazione comunale si impegna a pubblicare altri libri sulla storia delle nostre genti”.